Berlino, 28mila tifosi si ritrovano allo stadio dell’Union per cantare assieme il Natale

Una splendida tradizione che anche quest’anno si è rinnovata: i canti di Natale nel leggendario stadio An der Alten Forsterei

28mila tifosi dell’Union Berlin si sono riuniti anche quest’anno al leggendario stadio An der Alten Forsterei per cantare O Tannenbaum. Kling, Glockchen, kling e Stille Nacht. L’evento è andato in scena lo scorso lunedì ed è stato come al solito emozionante. Molti hanno indossato cappelli di Babbo Natale (che, tra l’altro, ha gli stessi colori del club, bianco e rosso), altri simpatiche corna di renna o altro ancora bevendo birra o gluhwein o mangiando wurstel alla griglia.

Cantare all’An der Alten Forsterei, una tradizione ormai vecchia 17 anni

È dal 23 dicembre 2003 che i tifosi dell’Union si ritrovano ogni anno, poco prima di Natale, per cantare tutti assieme in quello stadio che hanno contribuito anni fa a costruire (servivano lavori di ampliamento che il club non si poteva permettere e così in tanti si sono rimboccati le maniche). Quest’anno peraltro è la prima volta che l’Union partecipa alla prima divisione della Bundesliga. Nonostante abbia perso le ultime due partite, il team è fuori dalla zona retrocessione e può già vantare la vittoria nel derby contro l’Hertha e contro l’allora capolista Borussia Monchengladbach

La leggendaria tifoseria dell’Union

Fortemente politicizzata, la tifoseria dell’Union Berlin, gli Eisern Union (un gioco di parole che si traduce come “unione di ferro” facendo comunque riferimento al lavoro in fabbrica) sono il principale motivo per cui l’Union Berlin attira cosi tante simpatie a sé. Negli anni, i tifosi hanno dimostrato un attaccamento alla maglia bianco-rossa fuori dal comune e soprattutto una creatività quasi unica; A dimostrarlo ci sono iniziative promosse negli anni che hanno fatto la storia. Quella più clamorosa è stata senz’altro la WM Wohnzimmer per cui la società (anch’essa composta da tifosi, a partire dal presidente) ha permesso a 800 fan di portare all’interno del campo da gioco altrettanti divani per guardare le partite della Coppa del Mondo del 2014.  Ed è proprio il sangue dei tifosi ad essere stato la salvezza della società, letteralmente. L’Union Berlin ha infatti vissuto il periodo successivo alla riunificazione tedesca tra mille difficoltà economiche, tanto che per ben due volte non ha ottenuto il certificato per giocare in Zweite-Liga nonostante la promozione ottenuta sul campo e nel 2004, con un ammanco di un milione e mezzo di euro, gli Eisern hanno promosso un’iniziativa per vendere il proprio sangue alle emeroteche degli ospedali in modo da donare il ricavato alla società. L’iniziativa è stata molto seguita tant’è che l’allora sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, ha donato un prelievo del suo sangue e molte celebrità hanno fatto lo stesso. Fondamentale è stato l’aiuto arrivato dalla tifoseria gemellata del St. Pauli. Quattro anni dopo, i tifosi hanno salvato di nuovo la società garantendo l’omologazione del vecchio stadio Alte Försterei di Köpenick: la società mancava di fondi per i necessari lavori di ristrutturazione e cosi oltre 2000 tifosi hanno, come detto, letteralmente ricostruito lo stadio dopo 140mila ore di lavoro. Quella struttura è anche un po’ loro. E la celebrano con iniziative fuori dal comune.

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