Potsdam, ospedale in crisi: “Morte già 28 persone, abbiamo bisogno di aiuto da Berlino”

Il secondo ospedale di Potsdam è in crisi e chiede aiuto all’esercito

L’ospedale Ernst-von-Bergmann-Klinikum di Potsdam, capoluogo del Brandeburgo, a una mezz’ora da Berlino, è in piena crisi da Coronavirus. Al suo interno sono decedute già 28 persone e 15 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva. A confermarlo è il sindaco Mike Schubert al Potsdamer Neuesten Nachrichten. La struttura, secondo uno studio del Robert Koch Institut, sarebbe diventata un vero e proprio focolaio per il virus. Dall’inizio dell’epidemia ben 103 dipendenti dell’ospedale sarebbero risultati positivi al test, più del numero di pazienti ricoverati (83). L’istituto di riferimento tedesco di virologia ha raccomandato il blocco di nuove ammissioni, ma nel frattempo il sindaco ha richiesto l’aiuto del personale medico dell’ospedale militare di Berlino (Bundeswehrkrankenhaus). «Abbiamo bisogno di personale medico di supporto per affrontare gli eventi epidemici degli ultimi giorni».

La preoccupazione dei dipendenti

Le dichiarazioni del sindaco e lo studio del RKI non sono voci solitarie né improvvise. Già da giorni il personale infermieristico della struttura, la seconda più grande del Brandeburgo, aveva mostrato la sua preoccupazione per la situazione.  Mercoledì scorso un medico aveva dichiarato a ntv.de che la maggior parte del personale dell’ospedale è convinto che si infetterà. Non solo, anche il numero di pazienti aumenterà «Ci sarà sempre meno posto in terapia intensiva». Secondo il Robert Koch Institut – che nell’ospedale ha fatto un’ispezione il 3 aprile – ad aver trasformato l’ospedale in un focolaio sarebbero stati gli spostamenti di alcuni reparti a epidemia già iniziata, fatti nell’ottica di isolare i contagiati, ma in definitiva diventati controproducenti. La sanificazione degli ambienti non sarebbe stata fatta a dovere e le tempistiche non rispettate.

Il bollettino in Germania

Nella giornata di mercoledì 15 aprile sono stati registrati 2543 nuovi casi e ben 309 decessi, per un totale rispettivamente di 134753 e 3804. Sono calati di 1857 unità i casi attivi che passano da 55806 a 53949, di questi l’8% è in serie condizioni. I dati hanno convinto il governo federale e i governatori dei vari stati ad allentare le restrizioni nelle prossime settimane con negozi al dettaglio (fino a 800 mq) aperti già da lunedì 20 e classi che hanno gli esami quest’anno di rientro a scuola già dal 4 maggio.

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Immagine di copertina: Pixabay