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Loops and Roots, il nuovo album di Silvio Talamo: «Dentro ci sono Berlino e Napoli»

A tu per tu con Silvio Talamo in occasione dell’uscita del suo album Loops and Roots

Si intitola Loops and Roots ed è il il nuovo disco di Silvio Talamo, cantautore napoletano adottato da Berlino: sette pezzi, di cui due a cappella basati, su giri armonici di musica elettronica che si ripetono «Per me questo album rappresenta un punto d’arrivo. Il modo in cui è costruito è tanto moderno negli strumenti usati quanto antico nella struttura. Dentro c’è sia Berlino che il mio modo di vedere Napoli. È nella capitale tedesca che ho incominciato ad utilizzare la drum machine. Qui ascolti sempre qualcosa di diverso, è una metropoli dai tanti linguaggi con ancora una scena underground. Si sperimenta tanto, non si ha paura di uscire fuori dai binari e unire materie musicali di derivazione diversa. È un qualcosa che mi colpì molto già la prima volta che arrivai. Penso che siano tutti elementi che mi hanno influenzato nella stesura di queste canzoni. Al contrario Napoli per me è il mediterraneo, il ritmo, il Sud, la melodia. Non è un tipo di musica in particolare ma è quel feeling imprescindibile per chi, come me, voleva creare qualcosa fortemente ancorato al proprio background».

Loops and Roots, Berlino e le canzoni

I titoli di Loops and Roots spaziano dall’italiano (La paura che hai di te, Non dimenticare, Eredi di nessuno, Inventerò) all’inglese (The Owl, I am Going To Improvise, The Tiger). Alla base di tutto – come suggerisce il titolo – c’è l’uso del loop, una cellula armonica o melodica che si ripete ciclicamente. «Mi piace pensare che gli uomini antichi celebrassero i cicli naturali e delle stagioni e che fosse una visione delle cose quando l’uomo non si era ancora distaccato dalla natura. Estate, primavera, inverno… morte e rinnovamento che si ripetevano in eterno. Tutto sommato io premo il pedale e registro, lo premo nuovamente e il loop va in playback, cioè si ripete sempre finché non registro un’altra traccia, ma comunque sopra la prima, oppure il pezzo finisce. In più ci sono alcuni pezzi dove utilizzo solo la voce, uno strumento antico quindi, ho ascoltato molti canti tradizionali. Solo che a tutto questo ci arrivo attraverso una pedaliera elettronica! Quindi moderno. Nel mio concerto tutto è un ciclico, un ritmo che si ripete». L’album si può ascoltare su Spotify, mentre è acquistabile qui. È stato registrato a Berlino dove Silvio Talamo si è trasferito per la prima volta nel 2012 «Ho perso un po’ il conto degli anni passati qui,  ho passato anche periodi fuori dalla capitale tedesca. Mi trasferii all’epoca perché volevo vivere in una realtà internazionale dove fosse possibile vivere assistere e conoscere esperienze da altre parti del mondo, non ero sicuro di voler lasciare l’Europa. Mi dissero che a Berlino c’era molta musica e sono venuto. Qui mi sono completamente immerso nella musica. Ci sono tantissime esibizioni live e la gente apprezza. ».

Rimanere a Berlino o ritrasferirsi in Italia

«Da quando sono qui, oltre all’album appena pubblicato, ho realizzato un EP, il terzo della mia carriera, e pubblicato un singolo. Ho lavorato come autore e come vocalist per alcune televisioni nazionali: ZDF, ARD e anche RAI. Ho fatto anche musiche per film e pubblicato un libro di poesie tradotto in tedesco. Scrivere è difatti la mia seconda attività. Ad ogni modo nell’ambito della produzione indipendente non ha molta importanza quante registrazioni ufficiali si siano prodotte. Conosco molti artisti che registrano di tanto in tanto un singolo e lo postano su you tube o sound cloud ad esempio e vanno avanti così. Il mercato è cambiato appresso al mondo e le produzioni che sto apprezzando di più spesso non sono mainstream. Qui posso fare le cose a cui voglio dedicarmi.  Non penso mai di tornare, ma mi piace pensare che non sia mai detto nulla. Sicuramente penso a tornarci e a suonarci. Quando torno mi fa sempre piacere. Devo dire che passo periodi anche in Italia».

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