L’abbazia imperiale di Lorsch, un tuffo nel medioevo tedesco ora patrimonio Unesco
Se ti trovi in Germania, vicino a Worms, l’abbazia di Lorsch merita sicuramente una visita
L’abbazia benedettina di Lorsch è sicuramente uno dei più importanti edifici dell’architettura carolingia. L’abbazia si trova lungo il fiume Weschnitz, a pochi chilometri dalla città di Worms – nella regione dell’Assia. Venne fondata nel 764, perdendo lo status di monastero nel 1557 e venne inserita nella lista dei patrimoni UNESCO nel 1991.
Durante la guerra dei 30 anni il monumento fu distrutto per poi essere ricostruito. Per tutto il periodo carolingio fu il punto di riferimento nell’educazione della giovane nobiltà, oltre che ad essere un importante polo culturale. La presenza delle reliquie di San Nazario resero l’abbazia di Lorsch un importante luogo di culto, tanto da suscitare gli interessi di Papi e Imperatori che non esitarono a elargire importanti donazioni. Da semplice abbazia si trasformò ben presto in un polo commerciale oltre che religioso.
Storia e architettura dell’abbazia di Lorsch
Nel 764 Cancor, conte franco dell’Oberrheingau, fece costruire un monastero all’interno della sua proprietà e ne affidò la guida spirituale all’arcivescovo vescovo di Metz, Crodegango. Ben presto il piccolo monastero raggiunse la notorietà grazie alle reliquie di San Nazario ricevute da Papa Paolo I l’11 luglio 765 conservate al suo interno diventando quindi un santuario e un importante luogo di pellegrinaggio. Nel 772 Carlo Magno concesse uno statuto speciale all’abbazia per mettere fine a dispute familiari per l’eredità della proprietà.
Il monastero passò formalmente sotto il controllo di Carlo Magno nel 774, quando venne consacrato dall’arcivescovo di Magonza Lullo. Grazie a continue e ingenti donazioni, negli anni l’abbazia si allargò. Nel 847 Ludovico II il Germanico ne confermò i privilegi regi e si fa seppellire proprio lì alla sua morte.
L’architettura carolingia prende a modello l’arte romana. All’interno l’abbazia è rivestita a cassettoni ma non mancano intarsi e decorazioni d’oro e d’argento, che rivestono soprattutto la tomba di S. Nazario. L’altare è realizzato in marmo. La porta Torhalle spicca per il forte richiamo all’arco di Costantino. L’aula al piano superiore fungeva probabilmente da sala del trono ma si ipotizza che fosse anche destinata allo svolgimento delle elaborate cerimonie statali, rivestendo dunque un importante ruolo per la simbologia imperiale. Secondo un racconto, al piano superiore ci sarebbe stata una cappella dedicata a San Michele, un elemento comune nelle abbazie dell’epoca per permettere all’Arcangelo di scongiurare lo spirito maligno.
Lo Scriptorium e il Codex Aureus
Fin dai primissimi anni di vita dell’abbazia gli abati si dedicarono con cura alla raccolta di testi per la biblioteca dell’abbazia e all’organizzazione di una scuola monastica per la produzione di manoscritti. Lo scriptorium di Lorsch possedeva una delle più ricche collezioni di testi dell’età carolingia, come testimoniano ancora i tre cataloghi tuttora esistenti, nei quali sono enumerati tutti i volumi presenti nella raccolta. Nell’elenco si contano centinaia di titoli, tra i quali si segnalano per importanza sia la collezione di testi patristici sia alcune lettere di Cicerone.
Come visitare l’abbazia di Lorsch
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Immagine di copertina: Abbazia di Lorsch ©Immanuel Giel da Wikipedia CC4.0