La danza del ventre anti omofobia di un ballerino siriano rifugiato a Berlino

The Darvish usa la danza del ventre come arte per sensibilizzare il pubblico. Una battaglia costante tra stereotipi e pregiudizi

The Darvish è un artista di spettacolo, un queer, un rifugiato che vive a Berlino. Ha lasciato la Siria perchè voleva studiare e vivere in un posto dove non doveva nascondere la sua sessualità. Ora è un ballerino di danza del ventre e usa la sua arte per sensibilizzare soprattutto il pubblico occidentale, oltre che quello arabo.
Infatti sostiene che «Essere queer non è facile. Aggiungete a ciò il fatto di essere un immigrato o una persona di colore o un rifugiato: alla fine è difficile dimostrare chi sei a una società che rifiuta la tua esistenza. Rompere gli stereotipi e combattere i pregiudizi che sono radicati nella mente occidentale è una battaglia costante. Ed è per questo che ho scelto la danza del ventre come arma».

The Darvish vive a Berlino dal 2017. «Ho dovuto fare tutto da solo, senza alcun aiuto dei miei genitori perché non erano d’accordo che lasciassi la mia casa per studiare all’estero», dice The Darvish. «Ma sapevo che non c’era altra scelta, non c’era nessun piano o futuro per me in Siria».
Ha sempre amato ballare, da quando era un adolescente. Quando guardava gli spettacoli o le gare di ballo pensava sempre che avrebbe voluto essere lui sul palco. La sua carriera di performer e attivista LGBTQI  è iniziata però casualmente. Una sera una sua amica drag queen, Judy LaDivina, vedendolo ballare gli aveva detto che avrebbe dovuto assolutamente salire sul palco. Dopo la sua performance, The Darvish ha capito «la grande voce che può avere la danza» vedendo la reazione da parte del pubblico.

In Siria la maggior parte della comunità LGBTQI evita la ‘visibilità’. Però è grazie ad essa che The Darvish riesce a raggiungere più persone possibili e trasmettere il suo messaggio.
«Quello che spero davvero in futuro, con la mia voce e molte altre voci come la mia, è cambiare la prospettiva di come le persone guardano alla danza del ventre nella regione MENA [Medio Oriente, Nord Africa], perché è ancora stigmatizzata e non è considerata una vera forma d’arte, cosa che in realtà è», ha detto The Darvish alla Berliner Zeitung. «Lo faccio perché so di avere una voce e so che questa voce, se ascoltata, può portare al cambiamento e alla conoscenza».

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Immagine di copertina: The Darvish – Screenshot da YouTube