Germania, più di 600 persone positive in un mattatoio
Sono oltre 600 le persone risultate positive al Coronavirus nel macello tedesco
Nella serata di mercoledì 18, le autorità tedesche hanno comunicato che un totale di 657 persone (su 983 test effettuati) sono risultate positive al Coronavirus in un mattatoio della Germania nordoccidentale. Il politico locale Sven-Georg Adenauer ha anche avvertito che altri test erano in sospeso e altri casi probabili. Lo stabilimento di lavorazione della carne di Rheda-Wiedenbrück, nel distretto di Gütersloh, vicino a Bielefeld, è gestito da Tönnies, la principale azienda di lavorazione della carne in Germania. Circa 7.000 persone nella zona sono state messe in quarantena a causa di una possibile esposizione al virus. I risultati hanno spinto le autorità locali a chiudere l’impianto e a sospendere tutte le scuole e gli asili della regione fino alle vacanze estive del 29 giugno.
La pandemia ha mostrato la realtà dei macelli tedeschi
Il settore della lavorazione della carne in Germania è stato oggetto di crescente attenzione durante la pandemia, con diversi stabilimenti che hanno segnalato massicci focolai. La pandemia ha portato luce sulle cattive condizioni di lavoro, sui contratti da sfruttamento e sulle abitazioni di massa dove alloggiano soprattutto lavoratori dell’Europa orientale. Da una parte l’azienda Tönnies si è scusata per il divampare del virus. Dall’altra non ha esitato ad accusare i suoi lavoratori provenienti in gran parte dalla Romania e dalla Bulgaria, di aver viaggiato fino a casa durante il lungo fine settimana e di aver riportato così il virus in Germania. Si tratta però di un’accusa che non regge il testi dei numeri. Infatti, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, la Germania ha avuto molti più casi confermati di coronavirus rispetto alla Romania o alla Bulgaria. Negli ultimi 14 giorni, la Germania ha registrato 4.814 nuovi casi, contro i 2.898 della Romania e i 915 della Bulgaria.
Le condizioni dei lavoratori vanno migliorate
Il sacerdote cattolico Peter Kossen, che fornisce sostegno pastorale a molti lavoratori dell’industria della carne, ha chiesto alle aziende di lavorazione della carne di migliorare le condizioni dei lavoratori durante un colloquio con DW. «Le donne e gli uomini sono semplicemente logorati da queste condizioni di vita e di lavoro. Sono trattati come se non avessero dignità umana, come se fossero cittadini di terza classe. Finché non cambierete questa struttura, avrete sempre queste epidemie di massa nell’industria della carne» ha dichiarato Kossen. Nelle attuali condizioni abitative è impossibile che i lavoratori possano effettivamente mantenere le distanze di sicurezza e al tempo stesso avere adeguate condizioni di riposo.
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Immagine di copertina: Pixabay