Germania, accusato di aggressione a una donna il politico che aveva parlato di gas ai migranti
Ancora guai per Christian Lüth. Dopo le agghiaccianti parole su come uccidere i migranti, spunta adesso una denuncia di aggressione contro una donna
Stesso volto, accuse diverse. Compare nuovamente il nome di Christian Lüth nei titoli di cronaca. L’ex brillante portavoce di AfD continua a far parlare di se, ma sempre in negativo. Questa volta contro Lüth, prosegue la Deutsche Welle, l’accusa è di violenza fisica contro una donna. A riportare accuratamente i fatti è stata l’edizione speciale del giornale Welt am Sonntag. Come confermato dal Procuratore Generale di Berlino, la denuncia risalirebbe al giugno scorso. L’aggressione, invece, avrebbe avuto luogo all’inizio dell’anno. Altrettanto scandalosa è l’omertà all’interno del partito stesso. I co-dirigenti del partito Tino Chrupalla, Alice Weidel e il dirigente della frazione parlamentare Alexander Gauland erano già da mesi a conoscenza dei fatti. La vittima, infatti, avrebbe in più occasioni rivelato la violenza subita.
I comportamenti di Lüth che l’hanno portato a essere cacciato da AfD
Una volta fiore all’occhiello del partito, per Lüth questa nuova accusa sarebbe un ulteriore danno di immagine. La recente accusa di aggressione fisica, infatti, va aggiunta ad una lista già abbastanza grave di accuse e provvedimenti disciplinari. Risale allo scorso aprile il primo scandaloso evento. In una chat di gruppo, come riporta Welt, si sarebbe orgogliosamente autodefinito “fascista”. Immediata la reazione del partito, con la rimozione di Lüth dal ruolo di portavoce parlamentare di AFD. Soltanto una settimana fa, invece, i vertici del partito hanno annunciato il suo definitivo licenziamento. Lüth, questa volta, sarebbe responsabile di aver pronunciato frasi razziste e di odio contro i migranti. Per l’ex politico questi ultimi potrebbero tranquillamente essere soffocati con il gas o gli si potrebbe sparare. Una battuta scherzosa finita nell’esagerazione, la sua (alquanto debole) difesa.
I recenti fatti hanno portato a una frattura interna al partito a cui è seguito un brusco calo di popolarità tra gli elettori
Taglienti le critiche del Presidente della frazione regionale di AFD nella Rheinland-Pfalz, Uwe Junge. In occasione degli ultimi scandali, Junge avrebbe scritto una lettera ufficiale ai parlamentari con una richiesta ben precisa: Gauland, Chrupalla e Weidel vanno immediatamente rimossi dai loro incarichi. Secondo Junge, prosegue Focus, la mancanza del senso di dovere di alcune figure dirigenziali ha danneggiato il partito. Tra l’altro la personalità problematica di Lüth era già da tempo ben nota al partito.
Gli effetti degli scandali non hanno tardato a farsi sentire. L’agitazione interna, infatti, pesa sul grado di popolarità del partito. Le indagini statistiche pubblicate la scorsa domenica riportano un consistente calo di AfD nei sondaggi. Ad oggi, infatti, godrebbe dell’appoggio del 18% dell’elettorato negli Stati Federali orientali, contro il 24% registrato lo scorso anno. In altre parole, prosegue la Deutsche Welle, proprio in queste regioni l’AFD sarebbe passata dal primo al terzo posto in classifica.
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Immagine di copertina: Pixabay-© Viarami/798 CCO