Chi sono il killer e le vittime della strage di Hanau

Tobias Rathjen, 42 anni è il killer della strage di Hanau. L’uomo ha pubblicato materiale xenofobo sulla rete. Inoltre ha rivelato molti particolari sulla sua vita utili per delineare il suo profilo psicologico

La strage di questo mercoledì avvenuta a Hanau in Assia ha scioccato la Germania. L’autore ha agito da solo in due locali intorno alle 10 di sera, lì ha ucciso 9 persone e ferite altre 5. Dopodiché si è recato a casa sua, nel quartiere Kesselstadt di Hanau dove ha ucciso sua madre di 72 anni e si è suicidato. Le vittime sono tutte di età compresa tra i 21 e i 45 anni, 5 di loro hanno radici curde e sono cittadini tedeschi. Confermato il movente xenofobo, dopo aver raccolto numerose informazioni sull’autore della strage. Infatti di recente si è fatto luce sull’identità del killer, per delinearne il profilo psicologico e capire cosa lo ha portato a compiere un crimine così efferato. Tobias Rathjen, un uomo tedesco di 43 anni, chi lo ha conosciuto dice che non ha mai dato sospetti di essere una persona violenta capace di fare una strage. Ma dal suo sito internet ha pubblicato vari video e un manifesto intitolato “Messaggio a tutto il popolo tedesco” in cui ha espresso il suo odio razzista e le sue idee di complotto. Molte delle informazioni su di lui infatti provengono dal materiale pubblicato in rete.

Tiratore sportivo, solitario e paranoico. “Messaggio al popolo tedesco” è il manifesto pubblicato sul suo sito. Il preludio della strage

Rathjen ha dichiarato di essere cresciuto ad Hanau e di essere andato a scuola lì. Dopo essersi diplomato alla Hohe Landesschule nel 1996 ha svolto il servizio civile. Ha completato un apprendistato come banchiere, poi ha studiato economia aziendale a Bayreuth. Nel 2012 è entrato a far parte di un club di tiro a segno a Francoforte. Ha avuto un regolare porto d’armi, infatti ha commesso la strage con le sue stesse pistole. Un uomo solo, che non ha mai avuto una ragazza e non si è mai sposato. Ha sempre sospettato sin da ragazzo di essere sorvegliato dai servizi segreti. Ha dichiarato che due impiegati dei servizi segreti hanno convinto il datore di lavoro del padre a licenziarlo. Durante il suo apprendistato come banchiere ha assistito a una rapina e poi ha dovuto riconoscere i colpevoli. Gli sono state mostrate più di 100 foto e ha dichiarato che circa l’80% di queste persone erano turchi o nordafricani. Anche questo sarebbe uno degli elementi che ha fatto scaturire il suo odio xenofobo.  Inoltre ha parlato nel suo manifesto di distruzione dei popoli. Rathjen ha nominato più di 20 Stati, dal Marocco a Israele, Turchia e Filippine. Si è espresso soprattutto contro l’Islam e le persone di fede ebraica e ha esaltato il popolo tedesco. 

La dinamica del bagno di sangue avvenuto mercoledì scorso

Il killer ha agito intorno alle 22, dapprima è entrato nello  Shisha-Bar “Midnight” di Heumarkt e ha fatto fuoco lasciando morti e feriti. Dopodiché è fuggito con la sua auto e si è recato in un altro bar dove ha sparato ad altre persone. Infine è tornato a casa, ha ucciso sua madre e si è suicidato. Per la strage ha usato due pistole, una Walther PPQ e da una SIG Sauer P226, quest’ultima è un’arma in dotazione delle forze speciali nel Nordreno-Vestfalia. 

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Picture: screenshot from Youtube