Io, docente tedesco, con il cuore italiano

Intervista a Nico Rudnick, che ha studiato ed insegnato in Italia e in Germania e che considera la sua esperienza a Siena, Napoli e Bari una tappa importante della sua vita e della sua carriera.

Nico Rudnick, originario di una cittadina a sud di Berlino, si è trasferito nella capitale tedesca dopo la maturità. A Potsdam ha studiato Germanistica e Storia ma, come per Goethe, l’interesse per l’Italia era talmente forte da decidere di trasferirsi nel Belpaese. Il caso volle che un suo amico vivesse a Firenze. Decise, così, di continuare i suoi studi all’Università per Stranieri di Siena. Questo, però, durante il Palio che rendeva la città più viva del solito. L’impressione non era di città più piccola rispetto a Berlino. La sera stava tra la gente o andava in giro con i suoi coinquilini mentre, il fine settimana, andavano al mare in treno oppure andava a Firenze a trovare un amico. L’Italia lo avevo reso felice. Amava (come molti tedeschi) l’atmosfera vibrante, la vitalità e l’apparente leggerezza tipicamente italiane. Oggi, però, è insegnante in una Staatliche Berufsfachschule a Berlino.

L’esperienza lavorativa

Durante l’esperienza come assistente linguistico e come lettore DAAD nessuno credeva che si trovasse in Italia per lavoro. Rispondeva, così, che era lì per permettere ai giovani italiani di trovare la propria strada in Germania e questo suscitava stupore.

Il diverso stile di vita

Nico Rudnick, all‘Università Orientale di Napoli, trovò molto divertente una risposta ad un test grammaticale sulle preposizioni. Quasi tutti gli studenti avevano completato la frase “________ der Arbeitszeit gehe ich einkaufen” (______ l’orario di lavoro vado a fare compere) con “während” (durante). Grammaticalmente era corretto ma denotava delle differenze culturali con la Germania. Imparò, inoltre, che nei giorni di pioggia molti studenti non uscivano. In Italia si vive a seconda del tempo atmosferico. Un giorno, invece, è andato con dei colleghi al mare e hanno ordinato del vino, anche se sapevano che avrebbero dovuto lavorare. Ne fu meravigliato perché in Germania nessuno lo avrebbe mai fatto.

Però con il tempo ho capito che la vita va vissuta semplicemente così, cercando di godersela sempre.

Doch mit der Zeit habe ich verstanden, dass das Leben so einfach lebenswerter ist, wenn man es immer auch versucht zu genießen.

La sua “tedeschità”

Il suo essere tedesco, comunque, suscitava anche divertimento nei suoi amici italiani. Ad uno di questi scrisse una volta che sarebbe arrivato con 7 minuti di ritardo. Al suo arrivo il suo amico scoppio a ridere fino alle lacrime per quanto era “tedesco”. In Italia nessuno avrebbe comunicato un ritardo così irrisorio; era stato, inoltre, davvero preciso nel comunicare quei 7 minuti di ritardo. Lui, invece, si meravigliò della puntualità del suo amico italiano.

Le amicizie italiane

Fare amicizia in Italia non è stato molto difficile poiché gli italiani sono notoriamente persone aperte e contraddistinte da una certa curiosità. A Siena e a Bari, però, è stato più semplice che a Napoli, perché lì ha avuto contatti principalmente con altri stranieri. Ciò forse dipendeva dalle sue non consolidate conoscenze dell’italiano, anche se aveva già un B1. Era difficile, però, quando si confrontava con il dialetto.

La vita napoletana

Rudnick racconta che, nelle prime settimane a Napoli, voleva solo andare via e c’è voluto del tempo prima che provasse piacere a vivere lì. Napoli ha qualcosa di selvaggio, caotico, stretto e largo allo stesso tempo. La sera frequentava spesso i locali di piazza Bellini per un aperitivo o un dopo cena. “Da Nennella” ai Quartieri Spagnoli è un altro posto in cui gli piaceva mangiare, anche se bisognava aspettare. Ne valeva comunque la pena. Quando, poi, aveva ancora un po’ di fame, con i suoi amici andava in Via S. Pietro a Maiella a mangiare un cono di frittura di mare. Un altro posto nelle vicinanze di Napoli è Procida, soprattutto d’estate, quando si può affittare un appartamento e facendo la spola da e verso Napoli.

L’esperienza barese

A Bari ha vissuto in maniera più tranquilla, poiché non è così frenetica e caotica come Napoli. Lì ha assaggiato per la prima volta il panino con il polpo e i ricci di mare. Frequentava volentieri Piazza Mercantile, Piazza del Ferrarese, il Chiringuito, come anche la spiaggia di Torre Quetta dove si recava (da buon tedesco) in bicicletta.

Nico Rudnick

Nico Rudnick in Italia

Le lezioni in Italia

Al suo arrivo a Napoli pensava di fare lezioni per piccoli gruppi, ma poi si è ritrovato davanti a una massa di oltre 100 studenti. Così ha dovuto fare una semplice lezione frontale parlando al microfono tutto il tempo di grammatica tedesca. Gli studenti, poi, non erano abituati ad altre forme di lezione, se non quelle frontali in cui il docente parla e gli studenti ascoltano. Per questo ha introdotto i “Bargespräche – Smalltalk auf Deutsch” in cui, chi voleva, poteva recarsi al bar e parlare in tedesco liberamente. Gli studenti mostravano sempre grande rispetto per lui e tutti gli altri docenti che lo trattavano sempre con gentilezza.

Cosa ha imparato

Consiglia agli studenti di tedesco di avvicinarsi sempre di più alla lingua, magari con dei soggiorni all’estero. Lui stesso ha imparato tanto dal suo soggiorno in Italia. I rumori forti, per esempio, non gli danno più fastidio come prima. Nelle sue lezioni non ama parlare solo frontalmente ma cerca di creare dei piccoli gruppi di lavoro, dove gli studenti possono interagire. Rudnick ha, inoltre, imparato ad avere pazienza in qualsiasi contesto e ad essere più tollerante con i ritardatari.

L’italiano

Per Rudnick è sempre utile imparare una lingua perché tiene in forma il cervello. “A me piace molto l’italiano e quando lo parlo sono un’altra persona”. Gesticola e ha una certa cadenza nel parlato.

Parlare italiano mi rende felice… fa splendere il sole e fa mormorare il mare.

Italienisch sprechen macht mich glücklich… es lässt die Sonne scheinen und das Meer rauschen

Per questo trascorre le sue vacanze regolarmente in Italia e vorrebbe tornare a viverci, preferibilmente prima della pensione.

La vita berlinese

Quando Rudnick è in Germania, in particolare a Berlino, dove vive, ama mangiare asiatico e italiano nel quartiere di Charlottenburg. Vive a Friedrichshain, non lontano da “Futura”, secondo lui “la migliore pizzeria della città”. Lì si sente a casa. “Denn nel mio cuore sono italiano”. 

Rudnick

Nico Rudnick

La nostalgia italiana

Da bambino Rudnick è stato spesso con i genitori in Grecia e già gli era chiaro che avrebbe vissuto un giorno al sud, al mare. Ma non era così portato né voglioso di imparare lingue straniere come l’inglese, il francese e il latino. Quest’ultimo gli è servito per imparare l’italiano, che ha studiato velocemente e ben volentieri. Oggi non vorrebbe vivere da nessun’altra parte se non nel Belpaese, perché si è innamorato dell’Italia e dei suoi abitanti. Rudnick ha, infatti, una grande nostalgia per l’ Italia.

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