La vita segreta dei Mennoniti boliviani attraverso l’obiettivo di Fabiomassimo Antenozio
Il reportage Verde Mennonita del fotografo romano racconta un popolo nascosto dalle cronache quotidiane, ma più che mai centrale per capire la deriva del Sudamerica
Nel cuore della Bolivia, esiste una comunità che sembra sospesa nel tempo: i Mennoniti. Originariamente arrivati nei primi anni ’50 da Paraguay, Messico e Canada, oggi contano circa 100.000 membri.
Questo gruppo religioso conservatore vive in un isolamento quasi totale, rifiutando modernità e tecnologia, mantenendo tradizioni e usanze che risalgono a secoli fa.
Il viaggio di un fotografo lì dove pochi raccontano
Fabiomassimo Antenozio, fotografo romano laureato in Grafica e Progettazione Multimediale presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha intrapreso un viaggio nel cuore di questa comunità. Il suo progetto fotografico, “Verde Mennonita“, iniziato nel 2020 e concluso nel 2023, offre uno sguardo intimo e profondo su questa cultura unica.
Una comunità a sé stante
I Mennoniti boliviani vivono in un’autarchia quasi completa, basando la loro economia sull’agricoltura, con monocolture di mais, grano e soia, spesso geneticamente modificati. La loro vita è regolata da principi religiosi rigidi, con un forte rifiuto di modernità come elettricità, automobili, telefoni e televisioni. Parlano Plautdietsch, un dialetto basso tedesco, e solo pochi uomini parlano correttamente lo spagnolo. Le donne vivono in condizioni particolarmente difficili, confinate in ruoli subalterni.
Antenozio, attraverso il suo obiettivo, cattura la vita quotidiana di questa comunità: uomini in salopette e camicie a scacchi, donne in vesti monocolore, bambini che giocano in un mondo senza elettricità. Le sue immagini rivelano un popolo che, nonostante le sfide, conserva un senso di comunità e di identità forte.
L’arretratezza agricola come scelta
La vita dei Mennoniti non è priva di problemi. La loro scarsa conoscenza delle moderne pratiche agricole li espone a rischi significativi, come l’uso incontrollato di pesticidi, alcuni dei quali vietati in Europa ma ancora legali in Bolivia. Questo comporta rischi per la salute, inclusi danni al sistema nervoso e potenziali effetti cancerogeni.
Il progetto di Antenozio, che ha ricevuto una menzione d’onore al Prague Photo 2023 e si è classificato secondo su 648 al concorso Portfolio Italia 2023 della FIAF, non è solo un reportage fotografico. È un viaggio nella complessità umana, un’esplorazione di come una comunità possa resistere al cambiamento e mantenere le proprie tradizioni in un mondo che cambia rapidamente.
In un’epoca di globalizzazione e omogeneizzazione culturale, il lavoro di Antenozio ci ricorda l’importanza della diversità e della conservazione delle culture uniche. I Mennoniti boliviani, con la loro vita semplice e i loro valori tradizionali, offrono una prospettiva diversa sul mondo, una che sfida le nostre concezioni di progresso e modernità.
Nell’immagine di copertina: Un cane viene lasciato legato vicino a una catasta di contenitori di agrochimici usati. Lo smaltimento dei residui di pesticidi, già di per sé molto dannosi per l’ambiente, non viene quasi mai realizzato in maniera consona. A volte le taniche vuote vengono riempite con acqua potabile per poi essere consumata dalle persone, accrescendo i casi di intossicazione. Manca totalmente un
programma di informazione su l’utilizzo e lo smaltimento di questi prodotti. In Bolivia solo nel 2020 sono stati importati 210 milioni di lt. e kg. di agrochimici, molti dei quali proibiti in Europa come Atrazina, Simazina, Ammonio Cuaternario (proibiti in UE dal 2004), Fipronil (Proibito in UE dal 2018), Thiamethoxam (Proibito in UE dal 2019), Picoxystrobin + Prothioconazole (Proibiti in UE dal 2017) e il più noto Glifosato ancora in forte discussione e autorizzato fino al 15 dicembre 2023 e attualmente rinnovato in UE per i prossimi 10 anni. – Colonia mennonita Steinbach, San Ignacio de Velasco – Chiquitania, dipartimento di Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Gennaio 2020.
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Tutte le foto sono © Fabiomassimo Antenozio