I party di Berlino dal venerdì al lunedì hanno radici nel 1949 e alla competizione tra est e ovest

La vita notturna nella capitale tedesca come la conosciamo oggi deve le sue origini alla guerra fredda e agli sforzi di un proprietario d’hotel

Quando si pensa a Berlino, oltre che ai numerosi luoghi di interesse storico e culturale, non si può non tenere in considerazione la sua movida senza eguali. Potremmo definirla la “New York tedesca” per l’assenza di coprifuochi e per le infinite possibilità di svago. Ma non tutti i 3 milioni turisti amanti della techno che visitano questa città sono a conoscenza dell’uomo che si cela dietro ai party di Berlino. Stiamo parlando di Heinz Zellermayer, proprietario dell’hotel am Steinplatz ed l’eroe dei club berlinesi.

La fine del coprifuoco

Berlino 1949: gli alleati hanno appena vinto la guerra e stanno sorgendo le prime tensioni che sfoceranno poi nella guerra fredda. Oltre alle corse per gli armamenti, c’è concorrenza tra est e ovest per chiudere i battenti più tardi possibile così da aumentare i guadagni. Davanti a questa situazione, Zellermayer si pone l’obiettivo di abolire ogni possibile coprifuoco all’insegna degli ideali liberali occidentali.

Dopo un primo tentativo fallito con i rappresentanti inglesi, è riuscito nel suo intento. Il comandante americano Frank Howley ha presentato la proposta che è stata successivamente approvata anche dalla controparte francese.

Berlino non dorme mai: una movida senza limiti

I berlinesi indubbiamente meritavano un po’ di spensieratezza dopo gli anni bui appena trascorsi. Grazie agli sforzi di Zellermayer, i party di Berlino non si sono più fermati. Sono anzi diventati una caratteristica che contraddistingue questa città. In ogni angolo si scovano locali di diverso genere: ex fabbriche restaurate, club jazz, kneipe per gustarsi un cocktail o discoteche vere e proprie. Ogni giorno ci si può imbattere in file kilometriche per entrare in locali come il Tresor, il KitKatClub o Berghhain, addiritura con pagine instagram per restare aggiornati.

 

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I prescelti che riescono a entrare nei locali e ballare la musica tecno o elettronica ignorano l’excursus storico dietro a questa peculiarità berlinese. Contro ogni aspettativa però, l’assenza di un coprifuoco non ha reso la città un casinò esuberante. Uscire a fare serata a Berlino non significa necessariamente ubriacarsi, è proprio uno stile di vita e un modo per conoscere nuove persone divertendosi. Possiamo quindi dire che il sogno di Zellermayer è diventato realtà.

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Immagine di copertina: foto di Edoardo Tommasini