Café Josty e Café Bauer: due pezzi di storia di Berlino. La loro storia e le tracce arrivate fino a noi

Il il Café Josty e il Café Bauer sono stati punti di riferimento della vita culturale e degli intellettuali di Berlino fin dai primi del 1800

Cosa succede quando la Storia cancella la Storia? È quello che è successo spesso, troppo spesso, nel corso del secolo scorso, quando il cielo sopra Berlino era pieno di stelle pronte ad esplodere toccando il suolo.

Pezzi di Storia sono stati cancellati nelle notti fredde e invernali o nei pomeriggi assolati che sanno di vacanze. Ancora oggi si cerca di ricordare quello che la Storia si è portata via, non solo case e palazzi, ma storie di vita, di passioni e di epoche lontane da noi. 

È il caso di due café storici di Berlino: il Café Josty e il Café Bauer.

La storia del Café Josty 

Paul Hoeniger, Im Café Josty, 1890.

Paul Hoeniger, Im Café Josty, 1890.

Il Café Josty venne aperto nel 1812 ed era frequentato dai Fratelli Grimm, Heinrich Heine, Joseph von Eichendorff e Theodor Fontane. Si affacciava su Potsdamer Platz ed era un luogo di incontri di letterati e artisti berlinesi e non. Agli inizi del ventesimo secolo il caffè venne venduto alla vedova del fondatore del Café Bauer, ma mantenne il suo nome fino al 1930, quando venne chiuso. I bombardamenti su Berlino distrussero l’edificio.

Un nuovo Café Josty è stato aperto nel 2001 nel Sony Center a pochi metri da quello originale. È durato poco più di una decina d’anni, ora ha chiuso anche quello. Chi si reca nella piazza ora può solo vedere 

Tutto ciò che il Café Josty rappresentava per la società del diciannovesimo secolo, adesso, si può scorgere tra i dipinti di Paul Hoeniger e assaporare tra le parole di Paul Boldt nel suo sonetto Auf der Terrasse des Café Josty, dove descrive i rapidi cambiamenti che modificano il volto della piazza sottostante. 

Auf der Terrasse des Café Josty

Der Potsdamer Platz in ewigem Gebrüll

Vergletschert alle hallenden Lawinen

Der Straßentrakte: Trams auf Eisenschienen,

Automobile und den Menschenmüll.

Die Menschen rinnen über den Asphalt,

Ameisenemsig, wie Eidechsen flink.

Stirne und Hände, von Gedanken blink,

Schwimmen wie Sonnenlicht durch dunklen Wald.

Nachtregen hüllt den Platz in eine Höhle,

Wo Fledermäuse, weiß, mit Flügeln schlagen

Und lila Quallen liegen – bunte Öle;

Die mehren sich, zerschnitten von den Wagen. –

Aufspritzt Berlin, des Tages glitzernd Nest,

Vom Rauch der Nacht wie Eiter einer Pest.

La storia del Café Bauer

L’altro si chiamava Café Bauer. Venne aperto molto più tardi del Café Josty, solo nel 1877 da Mathias Bauer. Si affacciava lungo il bel viale alberato di tigli, quello che ancora oggi porta il nome di Unter den Linden. Nell’immagine di copertina dell’articolo, un’immagine del viale nel 1900, vedete l’insegna del cafè in basso a sinistra. 

Era uno dei più eleganti caffè della Belle Époque, ritrovo di artisti, ma anche di politici, scienziati e filosofi. Trascorse qualche ora in questo caffè anche Edvard Munch e probabilmente vi realizzò il ritratto di Adolph Menzel.

Oltre alla bella e ampia sala al piano terra, il Café Bauer contava anche una sala da biliardo e una da lettura e metteva a disposizione dei clienti centinaia di riviste provenienti da tutta Europa.

Al suo interno era decorato con diversi dipinti, tra cui quelli di ispirazione romana di Anton von Werner, Römisches Leben e Ein römischer Tag. Insieme al Café Josty era il luogo preferito per rendez-vous letterari. 

 

Studio per i dipinti del Café Bauer di Anton von Werner. 

Studio per i dipinti del Café Bauer di Anton von Werner. Qui sono rappresentati tre Patrizi romani in pose differenti.

Alla morte di Bauer, il caffè venne spostato in un edificio sulla Friedrichstraße, che andò distrutto durante la Seconda guerra mondiale.

Del Café Bauer, non rimangono che le testimonianze di alcuni intellettuali, come Renate Petras che scrisse Das Café Bauer in Berlin, e artisti, tra cui Leo Lesser Ury, pittore impressionista che frequentava regolarmente il caffè e ci ha regalato alcuni dipinti con cui ci sembra di poter entrare a visitare, ancora oggi, il Café Bauer

Leo Lesser Ury, Abend im Café Bauer, 1898

Leo Lesser Ury, Abend im Café Bauer, 1898

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