In apertura un nuovo club all’ex aeroporto di Tegel, mentre molti club a Berlino fanno fatica ad andare avanti

Nuovo club a Tegel, Turbulence TXL decolla con l’inaugurazione “Lift Off”. Ma molti club a Berlino faticano a sbarcare il lunario

L’aeroporto ormai dismesso di Tegel ospiterà il nuovo club Turbulence TXL, che lo scorso weekend ha lanciato l’inaugurazione “Lift Off”. A giugno il Clubcommission di Berlino aveva aperto una call for action per la realizzazione di un nuovo club nell’aeroporto, mentre altre discoteche della città faticano ad andare avanti a causa dei rincari energia, delle ripercussioni della pandemia e, tra le altre cose, della possibile estensione dell’autostrada A100.

Inaugurazione “Lift Off” del nuovo club all’aeroporto Tegel

Questo weekend ha aperto il nuovo club Turbulence TXL all’aeroporto dismesso di Tegel con la festa d’inaugurazione “Lift Off”. Alla serata presenti diversi artisti del panorama musicale berlinese, tra cui Mareena, Philipp Johan Thimm, Lisbird, Saraab, Zebra Katz e S Ruston. La festa d’inaugurazione si è svolta nella mensa dell’ex aeroporto, con una capacità di 700 persone. Il nuovo club offrirà serate con musica live, workshop e installazioni artistiche con lo scopo di “trasformare la mensa dell’aeroporto di Tegel in un hub di creazione”.

 

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Chiuso nel novembre del 2020, l’aeroporto di Tegel è diventato velocemente meta di diversi DJ e artisti berlinesi. Ad esempio, ha ospitato il  “Sonambiente Berlin TXL”, festival che si è svolto nel 2021 dal 21 agosto al 5 settembre all’insegna di composizioni audio, installazioni di realtà virtuale e performance sonore.

A giugno 2023 il Clubcommission di Berlino, associazione dei club di Berlino, aveva aperto una call for action rivolta a collettivi con esperienza alle spalle. Una giuria indipendente ha poi selezionato il collettivo vincitore a cui è stato dato un budget di 80.000 euro per realizzare il proprio progetto.

Le sfide dei club berlinesi

Come riferisce il reportage condotto dal Clubcommision questa estate, molti club della Capitale si trovano in una posizione particolarmente critica a causa dell’inflazione, della pandemia e di fenomeni come la gentrificazione che minacciano la loro stessa esistenza.

Più del 73% degli intervistati ha riscontrato una chiara riduzione del fatturato rispetto ai tempi pre-pandemia. Il 35% ha lamentato una riduzione di più del 30% dei propri guadagni. La causa principale di questo calo del fatturato è l’aumento generale dei prezzi, seguito poi dalla diminuzione della domanda della clientela, dal rincaro energia e da altre difficoltà dovute, ad esempio, dall’aumento del prezzo degli affitti e dalla mancanza di personale.

Sempre nel report, la commissione elenca i finanziamenti che dovrebbero essere stanziati tempestivamente per riuscire ad aiutare in maggior misura i club della Capitale. Il primo posto è occupato da erogazioni ai sistemi di insonorizzazione, dal momento che sono sempre più richiesti a fronte dell’aumento di lamentele del vicinato a seguito della pandemia. Più di un terzo degli intervistati, infatti, ha notato un malcontento sempre più crescente tra gli inquilini che vivono in prossimità dei club, dal momento che sembra “si siano abituati sempre di più alla quiete della pandemia“. Gli altri campi che necessitano maggiori finanziamenti sono quelli della sostenibilità sociale e ambientale e strutture per persone con disabilità.

L’A100 e il caso RE:MISE e Mensch Meier

Un mese esatto fa il RE:MISE, storico club berlinese nel quartiere di Friedrichschain-Kreuzberg, ha pubblicato un post su Instagram in cui ha annunciato la sua chiusura. “L’affitto scadrà a novembre, nonostante le continue negoziazioni per estenderlo già a partire di quest’anno. La chiusura di un ennesimo hub culturale è la conseguenza della gentrificazione in corso nella nostra città”, scrive il club nel post del 4 settembre.

 

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Anche il club Mensch Meier, nel quartiere di Prenzlauer Berg, è un’altra vittima del processo di gentrificazione denunciato dal RE:MISE. In un annuncio sul proprio sito, infatti, il club ha fatto sapere che sta considerando la chiusura a causa “della pandemia, dei costi dell’energia e dell’inflazione” che hanno colpito il club “più di quanto ci si potesse aspettare”.

Oltre al rincaro generale dei prezzi, le dita sono puntate anche contro l’ estensione della A100, che dal 2022 è oggetto di molte discussioni. Il suo ampliamento, infatti, non è visto di buon occhio dalla cittadinanza berlinese perchè andrebbe a demolire edifici storici e spazi comunitari. L’esistenza stessa di molti club come, ad esempio, About Blank, Else, Club Ost, Oxi e Void sarebbe a rischio. Dinnanzi a questo pericolo, il Clubcommission ha intervistato i partiti del Senato di Berlino per capire le loro posizioni: se, da un lato, SPD, i Verdi e Die Linke si pronunciano contro l’estensione, dall’altro, CDU e FDP si mostrano completamente favorevoli.

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