Parità di genere nel mondo, Germania virtuosa: sesta. Italia 79esima
La Germania sale al sesto posto nella classifica mondiale della parità di genere, l’Islanda si conferma al primo
La maggior parte dei Paesi del mondo ha registrato un leggero miglioramento nella parità di genere, secondo il 17esimo Global Gender Gap Report, pubblicato martedì 20 giugno dal World Economic Forum.
La Germania, rispetto allo scorso anno, è salita di ben quattro posizioni, raggiungendo il sesto posto nella classifica, che valuta la presenza o meno di un divario di genere in 146 Paesi del mondo secondo quattro criteri: opportunità economiche, istruzione, salute e leadership politica.
Per il 14esimo anno consecutivo, l’Islanda è in cima alla lista per le pari opportunità, seguita dalla Norvegia e dalla Finlandia. L’Italia è invece 79esima e 30esima in Europa, tra i 36 Stati europei considerati. All’ultima posizione, l’Afghanistan.
Il Global Gender Gap Report 2023
La pandemia di COVID-19 ha avuto un tragico impatto su donne e ragazze per quanto riguarda l’istruzione e la forza lavoro, così come le crisi economiche e geopolitiche degli ultimi anni hanno portato a delle battute di arresto per l’uguaglianza di genere a livello globale. Quest’anno, il divario mondiale tra i sessi in materia di sanità e istruzione si è accorciato, ma i miglioramenti in termini di empowerment politico femminile sono stati pochissimi, e la partecipazione economica delle donne, anziché progredire, è diminuita.
A documentare la situazione di disparità in 146 Paesi nei vari ambiti, così come i relativi progressi o peggioramenti, è il 17esimo Rapporto sul divario globale di genere (Global Gender Gap Report 2023), condotto dal Forum economico mondiale (World Economic Forum), una fondazione senza fini di lucro con sede in Svizzera, creata nel 1971 dall’economista Klaus Schwab. Lo studio è stato concepito nel 2006, per consentire ai leader mondiali di identificare le aree di intervento, individuale e collettivo.
L’analisi presentata nel Report si basa su una metodologia che integra le statistiche più recenti delle organizzazioni internazionali con dati forniti da LinkedIn e Coursera.
La classifica della parità di genere
Nella prima tabella del Report, che conta 382 pagine, vi è una lista che raggruppa i 146 Paesi presi in esame, da quello dove la parità di genere è maggiormente presente, sino a quello dove vi è ancora una lunga strada da percorrere per raggiungerla. Questa sezione analizza i punteggi del divario di genere globale mettendo insieme quattro fattori principali: Partecipazione e opportunità economiche, Livello di istruzione, Salute e sopravvivenza ed Empowerment politico. Vediamo le prime dieci posizioni della classifica:
- Islanda
- Norvegia
- Finlandia
- Nuova Zelanda
- Svezia
- Germania
- Nicaragua
- Namibia
- Lituania
- Belgio
L’Italia si piazza alla 79esima posizione, preceduta da Georgia, Kenya e Uganda (rispettivamente 76esima, 77esima e 78esima). Ultimo, come l’anno scorso, l’Afghanistan.
Considerando soltanto i 36 Stati europei analizzati nel Report, l’Italia è 30esima, mentre la Germania quinta. In questo caso, all’ultimo posto troviamo Cipro.
Differenze globali con il Report 2022
Rispetto allo scorso anno, i progressi verso la riduzione del divario di genere sono stati più diffusi: 42 dei 145 Paesi considerati sia nell’edizione 2022 che in quella 2023 hanno migliorato il loro punteggio di parità di genere di almeno 1 punto percentuale rispetto all’edizione precedente, mentre altri 40 Paesi hanno registrato leggeri miglioramenti, inferiori a 1 punto percentuale. Le economie con il maggior incremento del punteggio (di 4 o più punti percentuali) sono Liberia (+5,1% rispetto all’edizione precedente), Estonia (+4,8%), Bhutan (+4,5%), Malawi (+4,4%), Colombia (+4,1%) e Cile (+4,1%).
Tuttavia, se da un lato cresce il numero di Paesi che registrano un miglioramento almeno marginale, dall’altro tale progresso è mitigato da un aumento del numero di Stati con punteggi in calo di oltre 1 punto percentuale (da 12 nel 2022 a 35 nel 2023). Questo risultato ci mostra come ci sia ancora molto da fare. Raggiungere un’effettiva parità di genere ovunque, non solo migliorerebbe la qualità della vita per le donne e le ragazze, ma apporterebbe benefici alle economie e alle società in generale, rilanciando la crescita, stimolando l’innovazione e aumentando la resilienza collettiva.
La Germania dal decimo posto del 2022, al sesto del 2023
La Germania ha raggiunto la posizione più alta di sempre nel rapporto di quest’anno. Al sesto posto su scala globale, al quinto a livello europeo. Il salto è dovuto a un numero quasi uguale di uomini e donne a capo dei principali ministeri del governo federale, ma anche a punteggi elevati di parità nei settori dell’istruzione e della sanità.
Nelle società tedesche quotate al DAX (il segmento della Borsa di Francoforte che si occupa dei 30 titoli a maggiore capitalizzazione), le donne rappresentavano il 17,1% delle posizioni di vertice al 1° marzo, rispetto al 14,3% dell’anno precedente, secondo un’indagine condotta dalla Fondazione Allbright.
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