La Germania velocizza i tempi per la cittadinanza, ma ora servirà un C1 di tedesco (e non un B2)
L’imminente riforma sulla cittadinanza tedesca riduce il tempo del proprio iter, ma rende più difficile il requisito linguistico: dal livello B2 si passa al C1
C’è molto sulla riforma della cittadinanza pianificata dal governo per poter diventare tedeschi più facilmente. Per la pratica standard si potrà fare richiesta dopo cinque anni di residenza in Germania invece di otto. Mentre la procedura velocizzata, riservata alle persone “ben integrate”, consentirà di presentare domanda dopo tre anni, con l’eccezione però di superare il più difficile test linguistico C1 anziché il B2. Per entrambe le opzioni, si prevede inoltre di dare il via libera alla doppia cittadinanza anche per i cittadini ExtraUE.
L’attuale legge sulla cittadinanza
Al momento per la cittadinanza, oltre agli otto anni di residenza permanente in Germania, si devono dimostrare le adeguate risorse di sostentamento e l’assenza di condanne penali. Bisogna, inoltre, superare un test di conoscenza della cultura tedesca e il test di lingua livello B1 o B2 per la procedura rapida. Nella maggior parte dei casi, infatti, c’è la rinuncia alla cittadinanza di provenienza. Unica eccezione per i cittadini di paesi UE, con un determinato tipo di accordi bilaterali con il governo tedesco (l’Italia è tra questi).
Le novità e i cambiamenti nella nuova riforma. Critiche di svendita della cittadinanza dall’opposizione
L’opposizione della CDU ha criticato il piano di riforma e ha parlato, addirittura, di “svendita del passaporto tedesco”. Si tratterebbe di “qualcosa di prezioso, che deve essere gestito con cura”, ha dichiarato il leader del partito CDU Merz, quasi a voler sottolineare che bisogna essere degni, meritevoli di riceverlo.
Il riferimento è anche ad un altro dei punti delle riforma, secondo cui i bambini, nati in Germania da genitori stranieri, diventeranno automaticamente tedeschi, se uno dei genitori ha già avuto la sua residenza abituale e legale per cinque anni nel paese.
Queste, però, sono posizioni smentite dall’Istituto Ifo di Monaco, secondo il quale una naturalizzazione più rapida degli immigrati, porta a una migliore integrazione nel mercato del lavoro e nella formazione scolastica.
Il “grande salto” da B2 a C1, cosa cambia tra i due test linguistici
“È un bel salto”, ha detto l’insegnante di lingue del Goethe Institute Birgit Schneider, secondo la quale la transizione da B2 a C1 è molto più difficile rispetto al passaggio B1-B2. “Devi avere i nervi saldi per sostenere l’esame C1”, afferma, dove vengono coperti argomenti meno quotidiani tra cui la globalizzazione, le “competenze trasversali” sul posto di lavoro e la pianificazione finanziaria, lasciando all’esaminato molta più discrezione e necessaria abilità nel rispondere.
Il nuovo requisito per la richiesta di cittadinanza accelerata appare come un chiaro segnale del governo, nel tenere d’occhio l’immigrazione accademica e puntare sul suo potenziale. Mentre per coloro che non utilizzeranno l’opzione “fast track”, il requisito rimane il B1.
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