La Germania ha chiuso le centrali nucleari, ma per molti “c’è ancora molto da fare”

Chiuse le ultime tre centrali nucleari in Germania ma questo sembra non essere sufficiente per il movimenti dei Verdi

Sabato 15 aprile 2023 la Germania ha chiuso le ultime tre centrali nucleari del paese: Isar 2, vicino Monaco; Neckarwestheim, nel Baden-Württemberg ed Emsland, sopra Amburgo. L’obiettivo inseguito dai Verdi fin dai lontani anni ’70 è finalmente stato raggiunto. Oltre 50 anni di proteste e battaglie di anti-nucleare che però non sembrano bastare.

“C’è ancora molto da fare”  dice Heinz Smital, un ricercatore di fisica nucleare che, all’età di 24 anni, quando vide per la prima volta fino a che punto poteva diffondersi la contaminazione nucleare dopo il disastro di Chernobyl nel 1986.

Smital e il trauma di Chernobyl

Ricorda Heinz Smital che, a pochi giorni dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, agitò un panno umido nei cortili dell’Università di Vienna per analizzare l’aria della città. Rimase scioccato dalla quantità di radionuclidi che si potevano osservare al microscopio, fu un trauma.

“Terenzio, cobalto, cesio 134m cesio 137…” oltre 1.000 chilometri di distanza dall’esplosione della centrale nucleare e la contaminazione arrivava a tali livelli. L’impressione fu tale per il giovane Smital che da allora aderisce all’attivismo. E dopo quasi 50 anni può finalmente vedere con i suoi occhi i risultati di una così lunga protesta nei confronti del nucleare in Germania.

“Posso guardare indietro a molti grandi successi in cui ho visto l’ingiustizia e molti anni dopo, c’è stata una svolta”, ha detto Smital, mostrando una sua foto negli anni ’90 davanti alla centrale nucleare di Unterweser, che è stata chiusa nel 2011 a seguito il disastro di Fukushima in Giappone.

Dopo il disastro di Fukushima. nel 2011, circa 50.000 manifestanti in Germania hanno formato una catena umana lunga 45 chilometri da Stoccarda alla centrale nucleare di Neckarwestheim.

Lo stesso anno Angela Merkel annuncerà la prevista uscita dal nucleare della Germania entro poche settimane e Smital racconta con emozione quel momento “Siamo stati davvero mano nella mano ad un certo punto nel tempo. Ero anche nella catena … È stato impressionante come si è formato”.

La nascita e il successo dei Verdi in Germania

Alla nascita della prima centrale nucleare a uso civile in Germania nel 1961, seguirono proteste mosse dalle preoccupazioni, inizialmente, dei produttori di vino e di latte nelle zone limitrofe l’impianto. A partire dagli anni ’60 le proteste divennero più dure e assunsero come loro simbolo e slogan: “Anatomkraft? Nein, danke!”, “energia atomica? No, grazie!”.

Il movimento anti-atomico pone, così, le basi del nuovo partito “Die Grünen”, “I Verdi”, che nell’80 entra in parlamento a seguito dell’incidente del ’79 negli U.S.A. Nel 2001 il governo rossoverde di Gerard Schröder decise di chiudere tutte le 19 centrali nucleari in Germania entro il 2021. Nel 2010 la cancelliera Angela Merkel cambia direzione finché, a causa dell’incidente di Fukushima del 2011, decide di cambiare nuovamente idea e di prevedere la chiusura di tutte le centrali entro il 2022.

I problemi della chiusura del nucleare, è ancora presto?

La chiusura dei reattori delle centrali nucleari non significa la fine dell’attivismo: “Abbiamo una fabbrica di assemblaggi di combustibile all’uranio in Germania… abbiamo l’arricchimento dell’uranio, quindi c’è ancora molto da discutere qui e sarò molto in strada… molto volentieri” ha detto Smital.

La strada è ancora lunga e per alcuni la chiusura delle centrali nucleari è avvenuta troppo presto: “lo stop al nucleare  comporta il rischio di un maggior ricorso alle centrali a combustibili fossili fino a quando la transizione ecologica non sarà completata”  hanno infatti affermato alcuni scienziati ed esponenti politici.

L’opposizione di Söder e la possibile riapertura della centrale

Il dibattito politico, come si sa, è stato e rimane molto acceso sulla chiusura delle centrali nucleari. A opporsi con forza alla chiusura di queste è Markus Söder, governatore della Baviera. Söder chiede di far trasferire la competenza sui reattori delle centrali nucleari dallo Stato Federale ai singoli Länder affinchè si possa avere la possibilità di farli continuare a funzionare.

La richiesta sarebbe quella di annullare parzialmente la decisione della chiusura totale. Una rettifica della legge che consentirebbe alla Baviera di dirigere direttamente le decisioni sulla centrale nucelare di Isar 2.

Siamo vicini a un cambio di direzione? La decisione su questioni così pericolose dovrebbe spettare solo allo Stato Federale oppure alle singole Länder?

Una cosa è certa: la battaglia degli attivisti tedeschi è tutt’altro che conclusa, la fine dell’era nucleare non sembra più essere tanto vicina.

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Immagine di copertina: Pixabay