Milan in Germania è una marca di quaderni: il club perde il processo e non può registrare il marchio

Lo stemma del Milan non può essere registrato a livello internazionale: una ditta di cancelleria tedesca con logo omonimo si oppone e vince

L’Associazione Calcistica Milan perde la battaglia legale per il riconoscimento del proprio marchio a livello internazionale di fronte al Tribunale Europeo. Il problema nasce da una disputa con una ditta di cancelleria tedesca. L’azienda di Norimberga utilizza infatti già dagli anni ’80 la parola “Milan” nel proprio logo, vendendo matite quaderni e altri articoli di cancelleria. Per questo motivo, L’InterES Handels- und Dienstleistungs Gesellschaf ha deciso di opporsi facendo sentire la propria voce di fronte alla Corte. Il Tribunale Europeo ha quindi concluso che, a causa della eccessiva somiglianza tra i due marchi, il club italiano farebbe concorrenza sleale alla ditta tedesca. Nel momento in cui cominciasse a vendere articoli di cancelleria con il logo della squadra di calcio, questi potrebbero essere confusi dal pubblico tedesco come i classici prodotti “Milan” che comprano da anni.

 

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La ditta di cancelleria di Norimberga vince la partita

Nel 2017 la squadra di calcio italiana chiede la registrazione internazionale del proprio marchio all’ Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EIPO). Ciò che accade, però, è che una ditta tedesca di cancelleria si oppone. L’InterES Handels- und Dienstleistungs Gesellschaf, operante in Germania già da anni, si occupa della vendita di penne pennarelli e quaderni che di fatto presentano un logo con lo stesso nome del club di calcio: “Milan”. La parola è parte integrante del marchio tedesco assieme al disegno stilizzato di un’aquila. La ditta aveva infatti depositato il proprio marchio nel 1984, registrandolo definitivamente nel 1988.

Penne colorate CC0

A causa della forte somiglianza fonetica tra il logo della ditta di cancelleria e l’Ac Milan italiana, il Tribunale Europeo ha deciso di dare ragione all’azienda tedesca. È stato chiarito infatti che la somiglianza tra i due nomi potrebbe generare confusione. Di conseguenza, se il club di calcio italiano avesse la possibilità di vendere la stessa tipologia di prodotti in Germania con il proprio marchio, si tratterebbe di concorrenza sleale. Il Milan, quindi, non potrà ottenere il riconoscimento del proprio logo a livello internazionale. Ciò non toglie tuttavia che la restrizione abbia valore in solo suolo tedesco e che l’associazione sia libera di proseguire l’iter di registrazione con più domande rivolte singolarmente a ciascuno degli altri paesi dell’Unione.

La confusione nel nome

Ciò che di fatto fanno notare i giornali, come La Stampa ad esempio, è che il logo con la parola “Milan” associato a matite, penne e quant’altro è ormai riconoscibile per il pubblico tedesco. Insomma il nome Milan sugli oggetti di cancelleria è dato per scontato. A tutto ciò si aggiunge un’altra questione interessante che forse i parlanti italiani non si sono posti: in Germania la squadra dei rossoneri non viene chiamata di fatto Milan, come in Italia, ma Mailand, cioè con il nome in tedesco della città di Milano. Un po’ come quando gli Italiano si riferiscono al Bayern München chiamandolo Bayern Monaco.

 

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Immagine di copertina: Milan ©chatst2 da Pixabay