La controversa espansione dell’autostrada A100 di Berlino

Tiene banco a Berlino il complesso progetto di espansione dell’A100: cosa implica oggi portare a termine l’anello autostradale intorno alla capitale tedesca

La A100, autostrada cittadina di Berlino, non è mai stata completata e forma solo un semicerchio intorno alla città. Nel marzo 2022, è stato annunciato che la costruzione dell’estensione della A100, chiamata 17a fase, doveva continuare, nonostante un costo stimato quasi miliardario. Questa tratta, da Treptowerpark fino a Frankfurter Allee passando per Ostkreuz, potrebbe comportare la demolizione di edifici storici e la distruzione di spazi comunitari. La morfologia urbanistica della zona si modificherebbe sostanzialmente. La popolazione e i politici locali sono contrari e hanno chiesto la sospensione del progetto. Dall’altra parte il governo federale sembra deciso a volerlo portare a termine.

Storia e contesto dell’autostrada A100 e del suo progetto attuale

Il progetto dell’autostrada A100 di Berlino o Bundesautobahn 100 ha origini che risalgono agli anni ’30, per poi essere redatto a fine anni ’40. Pensato da Albert Speer, prevedeva quattro anelli autostradali intorno a Berlino, intersecati da due assi Nord-Sud/Est-Ovest.

La costruzione dell’A100 si è svolta gradualmente tra il 1958 e il 2004, ma non è mai stata completata fino a formare un cerchio unico. L’autostrada, spesso parallela alla Ringbahn, attraversa varie zone di Berlino, tra cui Mitte, Charlottenburg-Wilmersdorf, Tempelhof-Schoeneberg e Neukölln, e si collega alla A113.

L’espansione dell’A100 è stata inizialmente programmata per essere completata dopo la riunificazione tedesca, ma a causa delle difficoltà finanziarie, legate ad altri progetti di sviluppo urbano, la sezione meridionale è stata completata solo a inizio degli anni 2000. Successivamente nel 2013 è iniziata la costruzione della 16ª fase, che attraversa Neukölln e Treptower Park, mentre la 17ª fase prevedrebbe un’estensione verso nord, passando attraverso il ponte Elsenbrücke e seguendo la Bundesstraße fino alla stazione di Ostkreuz. Da lì poi, grazie ad un tunnel sotterraneo, si connetterebbe a Frankfurter Allee, chiudendo così l’anello autostradale intorno alla capitale tedesca.

Costi troppo alti e impatto troppo forte sulle aree urbane

Tuttavia, quest’ultimo tratto di espansione dell’A100 ha suscitato controversie e proteste su questioni che rimangono ancora aperte. Il costo per proseguire la costruzione dell’autostrada ha raggiunto una stima di 220.000 euro al metro, arrivando a 700 milioni di euro totali solo per la sedicesima tratta. Mai nessuna strada è stata così cara in Germania in rapporto dimesione/prezzo.

La sua realizzazione poi ha già comportato nel 2015 la demolizione di edifici pubblici e privati e la rimozione di orti comunitari a Neukölln. Il dibattito pubblico sull’opera quindi, già aperto anni fa, ha sempre avuto al suo interno una visione molto critica: investimento troppo elevato di capitali pubblici e un impatto a volte nocivo agli ambienti urbani e alle cittadinanza che ne usufruisce.

La 17a tratta autostradale e il conseguente scoppio delle polemiche e proteste

Nel marzo 2022, mentre le proteste e i dibattiti sulla continuazione della A100 sembravano lentamente placarsi, il Bundesverkehrsministerium (Ministero del traffico) ha annunciato che la costruzione della 17a estensione della A100 doveva ripartire.

Si è così riaperto un enorme polverone di protesta, che si estende su più ambiti (ambientale, economico, urbanistico, comunitario, culturale ecc.) e che sembra poter fratturare l’opinione pubblica berlinese. (A100 Stoppen! questo link riporta alle varie azioni di protesta e al movimento che le organizza)

Tra il ponte l’Elsenbrücke sullo Sprea fino a Ostkreuz ci sono attualmente decine e decine di spazi, luoghi e strade che rischiano di sparire o vedersi completamente modificati dall’ipotetica creazione di un’autostrada a 6 corsie. Ognuno di questi luoghi, che sia un club per ballare, una scuola per persone con disabilità, un teatro storico, uno spazio verde o uno spazio usato da una comunità di recupero, qualora sia costretto a lasciare il posto a tonnellate di cemento per incrementare il traffico d’auto urbano, sentirebbe inevitabilmente deleggittimata la propria attività (che in alcuni casi ha anche diversi decenni di storia alle spalle) con tutto ciò che rappresenta, a favore di un opera antietetica ai valori di sostenibilità economica ed ambientale.

Le visioni politiche dietro la realizzazione o meno dell’A100

Ecco dunque che la questione su l’ipotetica estensione dell’A100 potrebbe rappresentare un importatante caso spartiacque della direzione che la politica tedesca e berlinese deciderà di prendere.

Da una parte l’attuale governo federale che sembra intenzionato a portare a termine il progetto, all’insegna di un modello tecno-progressista dove si punta alla velocità e alla iperconnessione; dall’altra un’eterogenea moltitudine contraria, formata da istituzioni politiche locali, associazioni, movimenti e comitati, che non sempre riesce a riconoscersi sotto un fronte comune di opposizione.

In mezzo la cittadinanza di una delle più influenti capitali al mondo, che presto potrebbe trovarsi a dover scegliere se convenga davvero sacrificare un’area urbana per arrivare in meno di 30 minuti da una parte a l’altra della citta (con tanto di potenziali rischi e conseguenze annesse: incremento esponenziale del traffico stradale come esempio base).

4 club storici distribuiti in appena 850 metri: anche loro tra i primi a rischiare

Per essere chiari, non è ufficiale la demolizione di nessun edificio a Friedrichshain e Lichtenberg. Die Autobahn, l’organizzazione per le autostrade in Germania, non può confermare come sarà strutturato il tratto ancora da completare, né può fornire alcuna stima su quanto costerà alla fine. Ma è un dato di fatto che le aree saranno in qualche modo pesantemente colpite, e nel frattempo tutta l’incertezza si ripercuote su chi vive e lavora qui. Questo si aggiunge a una già lamentata mancanza di spazio nella zona di scuole, appartamenti e asili nido da parte dei residenti, che si chiedono quindi perché lo spazio dovrebbe essere assegnato per un’autostrada in tali circostanze.

Alcuni tra gli spazi che invece caratterizzano maggiormente l’area sono sicuramente i club musicali: in ordine geografico, partendo da Treptowerpark, si susseguono Else, Ost, Wilde Renate e  ://about blank prima di Ostkreuz.

4 luoghi diventati ormai da anni punti fermi della vita notturna berlinese, tanto vicini tra loro in termini di distanza (si racchiudono in appena 850 metri), quanto diversi tra loro in termini di offerta per chi vi entra. Dall’architettura portante di Else che si costruisce di tanti container colorati, all’area guardaroba di OST che funge anche da sala pesi con tanto di vista Sprea, fino ai giardini di Renate e About Blank dove verde e artificilità si fondono a dimensione uomo, ognuno di questi club risulta a modo suo speciale. Dall’attrazione del pubblico e all’esperienza che le persone vivono al loro interno.

L’autenticità della club culture non sempre può traslocare

L’eterogeneità, fatta di tanti e diversi tratti specifici ricercati, è parte e valore fondamentale della club culture a Berlino e non solo. Dalla parola “club” ci si aspetta alla stesso tempo sia un insieme di valori ampi di collettività e convivenza, ritrovabili in ogni luogo di questa cultura, sia una ricerca mai sazia di nuovi dettagli e elementi aggiuntivi, che una volta scoperti si sa di poter ritrovare solo in un preciso luogo.

Nessuno spazio sarebbe abbastanza grande e adeguato per spostare questi club altrove. Il caso in corso della riconversione dell’areoporto di Tegel in area per club dimostra come a grandi dimensioni e risorse, si possa ancora preferire l’autenticità.

Costruire la diciassettesima tratta autostradale dell’A100, nell’ambito club si traduce in eliminazione di pezzi unici, i quali a modo loro negli ultimi decenni si sono sedimentati nelle routine delle persone, arricchendo le loro vite con i propri tratti distintivi.

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