Germania, la CDU: “Dobbiamo chiudere le porte ai migranti!”

La CDU chiede una politica migratoria radicalmente nuova, basata su un maggiore controllo delle frontiere interne e su più respingimenti. Il partito sempre più contrario all’arrivo di nuovi migranti

Una mozione congiunta CDU-CSU presentata al Bundestag chiede al governo federale un radicale cambio di rotta nella gestione dei flussi migratori. Oltre alla proroga della chiusura dei confini con l’Austria, l’opposizione ritiene necessari controlli fissi anche alle frontiere con la Repubblica Ceca e la Svizzera. Il capogruppo della CDU Thorsten Frei chiede al gabinetto Scholz, soprattutto, di chiudere il percorso speciale di integrazione inaugurato con la guerra in Ucraina. È necessario, secondo lui, distinguere tra il diritto di protezione umanitaria per chi scappa dalla guerra e i semplici migranti economici. Questo per limitare il crescente fenomeno dell’immigrazione clandestina e per ridurre la spesa sociale federale a favore dei richiedenti asilo, esplosa con l’arrivo di oltre un milione di rifugiati ucraini nel solo 2022.

Frei ha affermato espressamente davanti al Bundestag: “Vogliamo mostrare solidarietà ed essere aperti a coloro che fuggono dalla guerra, dalla morte e dall’espulsione. Ma ciò presuppone che ci concentriamo proprio su queste persone. Che distinguiamo tra migrazione legale e clandestina”. Per CDU e CSU una cosa è certa: affinché la società tedesca possa accogliere e integrare i veri rifugiati, chi non ha il diritto di restare deve lasciare nuovamente la Germania.

Le comunità locali sono sempre più in difficoltà nel gestire nuovi rifugiati

La questione migratoria ha assunto una crescente rilevanza a livello locale. La maggioranza delle città tedesche non riesce più a prendersi adeguatamente cura di ulteriori rifugiati in arrivo. I Land e i comuni necessitano di un attento ascolto e di un maggior coordinamento definito dal governo federale. Così si è espresso Gerd Landsberg (CDU), direttore generale dell’Associazione Tedesca delle Città e dei Comuni: “Abbiamo bisogno di una strategia a lungo termine su come affrontare i movimenti migratori, su come ridurne il numero, organizzarne la distribuzione in modo più equo, garantire finanziamenti a lungo termine e proteggere efficacemente le frontiere esterne”.

Perciò l’Unione (CDU-CSU), cercando l’appoggio delle comunità locali, ha chiesto al cancelliere Scholz di presiedere un vertice sui rifugiati per trovare un’adeguata soluzione politica a livello federale. Inoltre, Frei ha accusato la ministra dell’Interno Faeser di negligenza, ignorando la realtà: “Se la signora Faeser non cambia subito rotta, in estate raggiungeremo quota 200.000 richieste di asilo. Il limite di carico è stato raggiunto”. Secondo Frei, la ministra persegue ideologicamente una “politica della porta aperta” dannosa sul lungo termine. Invece di accettare che chiunque arrivi ha il diritto di rimanere, bisognerebbe regolare l’immigrazione, accettando lavoratori qualificati e rifugiati, respingendo i restanti.

Il governo si trova, però, esposto anche alle contestazioni del fronte progressista. L’organizzazione di aiuto ai rifugiati Pro Asyl ha criticato la recente decisione di prorogare i controlli alle frontiere. Il capo del dipartimento Europa, Karl Kopp, ha affermato che l’estensione dei controlli ai confini interni allo spazio Schengen è contraria allo spirito dell’Unione Europea.

Virata a destra della CDU

La CDU negli ultimi anni ha compiuto una forte virata verso destra, con la nuova leadership di Friedrich Merz. Storico rivale di Angela Merkel, è stato eletto nel settembre 2021 per rilanciare i cristiano-democratici dopo la cocente sconfitta alle elezioni politiche. Questo ha modificato anche l’indirizzo delle politiche migratorie sostenute dal partito. Se nel 2015 il governo Merkel aveva aperto le frontiere ad oltre un milione di migranti siriani, ora la CDU ha assunto posizioni più respingenti e contrapposte al governo in carica.

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Immagine di copertina: Pixabay