Berlino, killer della Stasi a processo dopo 49 anni dall’assassinio di un uomo a Friedrichshstr.
Dopo 49 anni dall’omicidio del 38enne polacco Czeslaw Kukuczka, ucciso per mano di un ex ufficiale della Stasi, la procura di Berlino riapre il caso e presenta l’accusa di omicidio verso un uomo di Lipsia di 79 anni
Nel 1974 un uomo con un cappotto lungo e degli occhiali neri uccide il pompiere polacco Czeslaw Kukuczka mentre attraversava il valico di frontiera Berlino-Friedrichstrasse per fuggire verso ovest. Il killer, ingaggiato dalla Stasi, la polizia segreta della Germania dell’Est, è stato identificato solo nel 2021 con Manfred N., pensionato di quasi 80 anni che oggi vive a Lipsia.
Pare però che, nonostante l’accusa di omicidio, il presunto assassino della Stasi è ancora oggi in libertà.
Un omicidio meticolosamente pianificato
Venerdì 29 Marzo alle ore 12.00 la vittima si presentò all’ambasciata polacca di Berlino Est con in mano una valigetta. All’interno della valigia nascondeva un finto ordigno esplosivo con cui minacciò i funzionari al fine di ottenere il lasciapassare per l’Ovest. Nell’immediato, le forze di sicurezza polacche contattarono il Ministero per la Sicurezza dello Stato della RDT. Dopo ore di trattativa, gli agenti della Stasi concessero all’uomo di partire, consegnandogli i documenti necessari. Kukuczka quindi fu accompagnato alla stazione di confine di Friedrichstrasse e, dopo un controllo – effettuato nella “Sala delle Lacrime”- si diresse verso il valico. All’improvviso, uno sparo: l’uomo cadde a terra. Qualche ora dopo Kukuczka morì all’ospedale Stasi di Hohenschönhausen mentre il personale della pulizie aveva già rimosso ogni traccia di sangue.
Un caso non ancora archiviato
Per decenni non è stato possibile identificare l’assassino. Addirittura, a fine 2005 le autorità tedesche hanno interrotto il procedimento. Ma i ricercatori polacchi dell’ Istituto della Memoria Nazionale (INR) hanno dato una svolta nel 2021. Consultando i vecchi fascicoli dei servizi segreti si sono imbattuti in Manfred. N., 80anni residente a Lipsia. All’epoca del delitto il 31enne M.N. era tenente della Stasi e aveva ricevuto il compito di “rendere innocuo” il polacco. Dai documenti ufficiali della Stasi risulta che, dopo l’assassinio di Kukuczka, Manfred N. fu insignito dell’ “Ordine al merito nella lotta per il popolo e la patria” e promosso capogruppo del reparto speciale della Stasi.
Quando nel 2021 il tribunale di Posen ha emesso un mandato di arresto contro il sassone, le autorità tedesche non lo hanno estradato in Polonia ma hanno invece indagato nuovamente sostenendo che se si svolge un’indagine in Germania, gli imputati non vengono estradati. Ad oggi, la procura di Berlino ha riaperto il caso anche se la Camera non ha ancora deciso se l’accusa sarà ammessa all’udienza principale e il colpevole è ancora in libertà. Kukuczka è noto come uno dei soli tre fuggitivi morti al Muro di Berlino che non erano né tedeschi né residenti nella Germania dell’Est, insieme a Franciszek Piesik , anche lui polacco, e Vladimir Odinzov , un soldato sovietico.
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