© Screenshot dal video YT Trockenheit in Brandenburg CC0

Un operatore umanitario tedesco in ostaggio dal 2018 nel Sahara è stato finalmente liberato

Dopo 4 anni di sequestro, Jörg Lange – operatore umanitario tedesco 63enne – è stato finalmente rilasciato

Nell’aprile 2018, Jörg Lange è stato rapito da un gruppo di uomini armati. Si trovava in una regione al confine tra Mali e Niger occidentale, zona purtroppo spesso colpita da attacchi jihadisti. Per il suo rilascio, gli autori avrebbero inizialmente chiesto 20 milioni di dollari. Le fonti riportano infatti che Lange sia stato rilasciato solo dopo il pagamento di un ingente riscatto. Lo scorso giovedì, è finalmente arrivato in buona salute all’ambasciata tedesca di Bako – capitale del Mali. Rimpatriato in Germania, è stato accolto a braccia aperte dai figli.

Il rapimento nel lontano 2018

Per decenni, Jörg Lange ha lavorato in Africa per “Help” – organizzazione umanitaria che lotta contro povertà, fame e malattie in tutto il mondo. La sua missione più recente era seguire i lavori per la costruzione di una nuova strada a Tallaberi, regione del Niger. Mentre tornava al suo accampamento, lui e quattro suoi colleghi hanno subìto un’imboscata da parte di otto uomini armati in motocicletta. I sequestratori hanno dato fuoco alle auto e li hanno rinchiusi dopo averli picchiati violentemente.

I colleghi di Lange, originari del Mali, sono stati rilasciati la stessa sera. Lui invece è stato trattenuto per anni. Dopo il rapimento, le autorità tedesche ipotizzano che Lange sia stato venduto al gruppo terroristico ISGS (Stato Islamico nel Grande Sahara). Anche il prefetto del dipartimento di Ayérou sembra confermare che i rapitori abbiano portato la loro vittima verso il Mali del nord. Il riscatto per il suo rilascio ammontava inizialmente a 20 milioni di dollari.

La risposta della Germania dopo il sequestro di Jörg Lange

Pochi giorni dopo l’accaduto, l’agenzia di intelligence statunitense NSA è intervenuta per identificare i sequestratori. Hanno trovato le moto dell’attacco davanti a una capanna isolata. Non sono però intervenuti con un’operazione di salvataggio militare. Il Ministro degli Esteri federale Heiko Maas temeva che un intervento del genere potesse mettere in pericolo l’ostaggio.

I servizi segreti federali (Bundesnachrichtendienst, BND) e l’Ufficio federale di polizia criminale (Bundeskriminalamt, BKA) hanno a lungo cercato di liberare Lange. Una commissione speciale della BKA valutava le informazioni derivanti dai servizi segreti internazionali. Negli anni, i rapitori stessi hanno pubblicato diversi messaggi usando Lange come merce di scambio.

Tutti i tentativi diplomatici per trovare una soluzione pacifica a questa situazione sono però falliti. Quando si è cominciato a temere che Lange fosse stato ucciso o che fosse stato spostato in un nuovo nascondiglio, il governo tedesco ha allora deciso di inviare in Africa il comando delle forze speciali (Kommando Spezialkrafte, KSK). Si tratta di un’unità addestrata per salvare ostaggi, che ha però cercato Lange per settimane senza risultati.

L’aiuto del Marocco

Sono allora intervenuti i servizi segreti del Marocco: grazie ai loro contatto con i gruppi jihadisti del Sahel hanno avuto conferma che Jörg Lange fosse ancora vivo, dando speranza al team di crisi di Berlino. Sicuramente il contributo del Marocco ha facilitato la liberazione di Lange.

L’ONG Help! ha ringraziato tutte le squadre che hanno contribuito al rilascio di un uomo innocente, in particolare i servizi segreti del Marocco che sono stati di fondamentale aiuto. L’operatore umanitario è finalmente tornato a casa dai suoi figli dopo questi anni in ostaggio.

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 Immagine di copertina: foto di Sammis Reachers