Tra colori pastello, ironia e cultura pop: a tu per tu con Giulia Hartz, la talentuosa illustratrice e strategic designer berlinese

“Il rosa è il mio colore preferito, porto la frangia da 19 anni e toglietemi tutto ma non il gelato alla stracciatella”. Si descrive così Giulia Hartz, illustratrice e strategic designer italiana residente a Berlino. Ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con lei per Berlino Magazine, parlando del suo lavoro, dei suoi progetti e del suo legame con la capitale tedesca

Giulia Hartz è originaria di Gardone Riviera, sulle sponde del Lago di Garda. Dopo una laurea in design del prodotto al politecnico di Milano ha deciso di trasferirsi a Berlino per seguire un Master alla Design Academy in strategic design, che si è da subito rivelata la sua più grande passione. “Ho iniziato a utilizzare l’illustrazione come visual thinking” ci racconta Giulia “non solo disegnare, ma rappresentare delle cose e visualizzare dei messaggi. Dopo l’università ho iniziato a lavorare in un’agenzia di comunicazione qui a Berlino e nel frattempo ho cominciato a disegnare sempre più spesso sul mio iPad, postando i miei lavori su Instagram. Il feedback è stato incoraggiante e positivo, tanto da ricevere richieste da vari brand per le mie illustrazioni. Così ho scelto di intraprendere un lavoro da freelancer e di aprire il mio online shop nel maggio 2020”. Giulia adesso si occupa infatti di illustrazione, branding e comunicazione, destrandosi tra clienti, online shop e una grande community su Instagram. Il suo stile è pop, accattivante e super ironico: una combinazione vincente che l’ha resa molto popolare in tutto il mondo.

 

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Vivere a Berlino: una scelta di testa e di cuore

Dopo un viaggio fatto al liceo, Giulia racconta di aver sempre saputo che sarebbe tornata a Berlino, prima o poi. Così, una volta scoperto che il Master che voleva seguire si trovava nella capitale tedesca, ha subito colto l’occasione ed è partita. “Umanamente e personalmente Berlino mi ha dato tantissimo spazio per sperimentare ed essere quello che volevo, quindi c’è una parte di cuore. Poi ovviamente anche la testa ha giocato un ruolo importante, perché a livello etico e professionale la città è molto incoraggiante per un operatore di un piccolo business”. Giulia lavora infatti con tanti clienti tedeschi: “lavoro molto con la Germania e ho un buon rapporto con i clienti tedeschi, è bello percepire l’interesse che questo Paese mostra nei confronti dei giovani talenti”.

Un’artista colorata, vivace e ironica: in contrasto con l’estetica underground di Berlino?

“I miei amici mi prendono in giro per questo, dicono che sono l’ultima persona che dovrebbe vivere a Berlino perché la sua estetica underground è l’opposto di me!”. Giulia è colorata, solare e dolce, così come le sue illustrazioni, che a primo impatto potrebbero sembrare in contrasto con l’immaginario dell’estetica berlinese, fatta di colori cupi e uno stile underground. Ma in realtà Berlino è tanto di più: è libertà, e più colore di quanto si creda. “Pensiamo alla wall art, ai graffiti, o al Plattenblau e la sua architettura; sono questi i palazzi e i colori che vado a cercare quando giro in bici per la città. Quindi sono convinta che questa parte più colorata e gioiosa di Berlino mi abbia ispirata anche artisticamente”.

Sorry I fell asleep before texting back | © Giulia Hartz https://www.giuliahartz.com/personal

Sorry I fell asleep before texting back | © Giulia Hartz

Una colonna sonora per ogni zona di Berlino

Giulia non ha posti preferiti in città, o meglio, luoghi diversi a seconda del momento o della sensazione che questi evocano. “Ho organizzato la mia playlist di Spotify a seconda delle zone della città. Ne ho una per quando vado in bici su Karl-Marx-Allee, che mi infonde una calma incredibile. Così come passeggiare per Holzmarktstraße lungo il fiume di domenica pomeriggio. Berlino è una città molto mood secondo la mia esperienza”.

Oggetti, sensazioni ed esperienze di vita: unire i puntini per trovare il proprio stile

“Ci si mette letteralmente una vita intera a trovare il proprio stile: sono le esperienze che vivi, gli oggetti che ti circondano… Per trovare il mio stile si è trattato di unire i puntini e canalizzare tutto. Per farlo, ho sperimentato molto. I miei vecchi disegni, se scorri molto in basso nel mio feed di Instagram, erano in bianco e nero, realistici, poi sono passata ad illustrare con i pennarelli. Sicuramente il mio background in design del prodotto mi ha lasciato questo focus sugli oggetti che ho mantenuto nel tempo”. Lo stile di Giulia – quando illustra per sé stessa – è inconfondibile: colori vivaci, oggetti pop anni ‘90 e 2000, e tanta tanta ironia. “Gli oggetti hanno sempre avuto questo potere talismanico per me, li trovo affascinanti. Poi un giorno, un po’ per caso, dopo tanti tentativi mi sono sentita a mio agio nel lavorare con determinati elementi, come i colori pastello, le scritte che aggiungo sempre ai miei disegni, e ovviamente, gli oggetti. Finora il mio viaggio è stato un vagare alla ricerca del mix giusto, quello che sentivo veramente mio. Consiglio a tutti di ascoltare sé stessi: quando vi sentite a vostro agio, quando riconoscete che quello stile in qualche modo vi appartiene, allora soffermatevi su quello”.

Before karma hits back | © Giulia Hartz https://www.giuliahartz.com/personal

Before karma hits back | © Giulia Hartz

Oltre l’illustrazione: cambiare stile o forma d’arte, sempre raccontando una storia

“Lavorando da freelance spesso mi occupo di branding, ovvero di creare un’immagine e una comunicazione ai miei clienti. In questi casi devo adattarmi alla loro natura e alle loro esigenze. Per quanto riguarda l’andare oltre l’illustrazione nella mia arte, l’ho sperimentato di recente. Ho infatti aperto una mostra a Milano in cui ho proprio cercato di dare forma alle mie creazioni. Lavorando con altri artisti che si occupano di ceramica, scultura e props per sets, ho trasformato le mie illustrazioni in oggetti veri. Questo progetto mi ha divertita molto, ma mi ha anche aiutata a realizzare che l’illustrazione per me è un canale, uno strumento che ho scelto per comunicare, ma che può diventare ora una scultura, ora un kit. Insomma, un oggetto vero e proprio che possa far sorridere e divertire gli altri (oltre che me stessa). Mi piace l’idea di andare oltre l’ossessione che un oggetto debba per forza essere funzionale: magari gli oggetti possono anche essere portatori di storytelling”.

Illustrazioni pop accompagnate da frasi ironiche: il processo creativo di una combinazione vincente

“Ho una lista quasi infinita sulle note del telefono che scrivo dal 2017! Ogni volta che mi viene in mente una frase o un modo di dire me lo segno, e penso a un oggetto che sarebbe divertente affiancarci. A volte invece noto un oggetto in un negozio o al supermercato e poi penso a una frase. Dipende. Sicuramente però, al contrario di molti altri colleghi, prima arriva l’idea e poi l’immagine. Questo mi rende piuttosto veloce nella realizzazione: mi siedo e provo le varie combinazioni”.

Making things way bigger than they clearly are | © Giulia Hartz https://www.giuliahartz.com/personal

Making things way bigger than they clearly are | © Giulia Hartz

Tante creazioni e altrettanti successi, ma un progetto in particolare nel cuore

Il lavoro di Giulia è ricco ed eterogeneo, ma tra i numerosi progetti del suo portfolio, uno in particolare occupa un posto speciale nella sua vita. “Sicuramente il progetto a cui tengo di più è il mio shop online. È il mio bambino, ne sono orgogliosa e mi piace averlo. Forse è legato alla mia infanzia, sai, quando giocavi ad avere il tuo negozio. O forse è anche per via di mia nonna, che aveva una merceria e ricordo che adoravo stare lì. Mi piace lo shop perché mi sento libera di creare senza limiti: posso pensare a oggetti, stampe o capi d’abbigliamento e realizzarli senza bisogno dell’approvazione di nessuno. Gestisco tutto da sola, perciò è un grande sforzo che richiederebbe una mano in più se il progetto dovesse ampliarsi. Ma in futuro si vedrà!”.

 

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Guardare al futuro con entusiasmo e curiosità

“Senza dubbio in futuro vorrei ampliare la mia attività e magari avere la possibilità di spostarmi per l’Europa. Da quando ho aperto il mio business ho lavorato tanto a livello internazionale, ma è anche vero che ho iniziato in piena pandemia, quindi le occasioni per viaggiare sono state poche. Mi piacerebbe quindi muovermi di più, perché credo possa essere d’ispirazione pure da un punto di vista creativo.
In generale mi ritengo una persona davvero organizzata, ma credo anche che a un certo punto le cose si manifestino da sole. Al momento sono serena, mi piace la mia vita qua a Berlino e non sento l’esigenza di cambiarla, per questo penso al futuro con serenità, curiosa di scoprire cosa mi riserva”.

 

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Foto di copertina: Giulia Hartz Illustrazioni | © Giulia Hartz

Tutte le immagini sono prese dal sito ufficiale e dal profilo Instagram di © Giulia Hartz