Non è mai stato così caro vivere in Germania

L’inflazione continua e continuerà a crescere: non era così caro vivere in Germania dalla crisi del 1973-74

Durante il mese di maggio 2022, il tasso d’inflazione è salito di +7,9%, rendendo ancora più caro vivere in Germania. Già durante il mese di aprile di quest’anno infatti, esso corrispondeva a +7,4% e da tempo l’agenzia statistica tedesca Destatis aveva previsto un ulteriore aumento nel mese di maggio. Tali dati sono stati ottenuti tramite la comparazione dell’attuale indice dei prezzi al consumo (“consumer price index”, CPI) rispetto a quello rilevato nello stesso mese dell’anno scorso: ne risulta il tasso d’inflazione più alto dalla riunificazione della Germania fino ad oggi e paragonabile solo a quello degli anni successivi alla prima crisi dell’olio avvenuta nel 1973-74. Per poter gestire questa problematica ed evitare che ne derivi inevitabilmente una crisi, ma soprattutto per alleggerire il peso che essa avrà sulla vita dei consumatori, la Germania sta adottando varie politiche e metodi: biglietti per il trasporto regionale a basso prezzo da giugno ad agosto, ma anche sconti per autisti e distributori, i quali porterebbero ad una riduzione del prezzo sul petrolio e sul diesel. Vari sono però i dubbi sull’effettiva utilità di questi provvedimenti, poiché si teme un ritorno alla situazione di partenza, se non ad una peggiore, nel giro di pochi mesi. In ogni caso, combattere l’inflazione in Germania rimane per l’esecutivo tedesco il principale obiettivo da perseguire. I risultati finali riguardanti il tasso d’inflazione durante maggio 2022 verranno rilasciati il 14 giugno dalla Destatis, la quale ha provveduto inoltre a fornire ad ogni cittadino un calcolatore personale d’inflazione, capace di adattare la loro spesa mensile a determinati prodotti in base al loro andamento di consumo e di calcolare il personale tasso d’inflazione per ogni consumatore.

I motivi che hanno portato a un boom dell’inflazione

Secondo Destatis, tra i principali motivi alla base dell’incremento del tasso d’inflazione vi sarebbe la guerra in Ucraina, dal cui inizio è stato rilevato un forte aumento dei prezzi dell’energia. Questi ultimi sono infatti saliti del 38.3% nel corso dell’ultimo anno, mentre il prezzo del cibo è aumentato dell’11.1%. Un’ulteriore motivazione sarebbe anche la pandemia portata dal Covid-19 che ha causato interruzioni nella catena di fornitura, ma anche la necessità di un diverso approccio nell’aggiornamento del peso dei prodotti utilizzato per il calcolo dell’HICP (“harmonised index of consumer prices”). Anche per quest’ultima problematica, Destatis fornisce un methodological paper consultabile sul suo sito.  In Germania quindi, come in gran parte del mondo, l’inflazione è rapidamente aumentata, portando i consumatori a scontrarsi con una sempre maggiore crescita dei prezzi per prodotti e servizi di vario genere, nonché con una minore possibilità di scelta.

Inflazione nel mondo

Varie analisi hanno dimostrato che l’inflazione tarderà a diminuire nei prossimi tempi e che anzi, per l’Europa intesa nel suo complesso, si prevede un aumento del tasso del 6% durante il 2022. Secondo Aurelien Duthoit, esperto d’industria dipendente dell’azienda “Allianz Trade”, il prezzo dei beni essenziali in Germania continuerà probabilmente ad aumentare: egli, a tal riguardo, prevede infatti un incremento dei costi pari al 10,7% solo nel corso di quest’anno. Il tasso d’inflazione in crescita ed il conseguente aumento dei prezzi che esso provoca viene percepito come problema grave in Europa e in tutto il mondo, causando maggiori difficoltà ai cittadini meno benestanti abitanti nei Paesi più ricchi e portando forti scompensi ad alcune delle economie globalmente riconosciute come più vulnerabili. Tra queste ultime vi è ad esempio quella dell’Africa, la quale sta riscontrando gravi difficoltà soprattutto nell’ottenimento del cibo da essa solitamente ricevuto per importazione; ad aggravarne ulteriormente la situazione vi è certamente anche il fatto che, la maggior parte del grano che essa percepiva dall’estero, proveniva dall’Ucraina.

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Immagine in evidenza di The.Comedian da flickr