Mense caritatevoli di Berlino: su 1800 gruppi familiari, il 95% sono madri single

Come la crisi energetica e l’inflazione stanno mettendo in ginocchio tantissime famiglie a Berlino e in Germania

Più di 5.000 famiglie in crisi in tutto il Paese e 1.800 solo nella capitale. La maggior parte sono madri single che si rivolgono ad organizzazioni umanitarie per ricevere sostegno, consulenza e alimenti. A Berlino non si è mai vista una situazione così grave.

Un futuro incerto per tante famiglie

L’umore generale è di preoccupazione e inquietudine. Dopo la pandemia e il lockdown, bisogna affrontare adesso le conseguenze della guerra in Ucraina con il cambiamento climatico sempre dietro l’angolo.

A fine estate, l’inflazione ha raggiunto livelli che non si registravano da quasi cinque decenni. Questa incertezza e instabilità sono molto preoccupanti, in particolare per le famiglie monoparentali. Queste sono infatti quelle che sentono più di tutti il peso della crisi economica sulle proprie spalle. Tanti genitori devono rinunciare ai loro pasti per cercare di sfamare i figli. Questo perché l’aumento dei prezzi non riguarda solo l’elettricità, ma anche gli alimentari, la benzina o le assicurazioni.

Un centro ricreativo per sostenere i più bisognosi

Davanti a questa difficile situazione, ci sono ancora ancore di salvezza che intervengono in soccorso dei più vulnerabili. Per esempio, nella parte orientale di Berlino è presente un centro ricreativo gestito da Die Arche (L’Arca), ente locale contro la povertà infantile. Questa e altre organizzazioni umanitarie si occupano di fornire alimenti e materiali, come ad esempio quello didattico, che le famiglie di basso reddito non riescono a permettersi.

Purtroppo, l’organizzazione Die Arche sta registrando un pesante calo delle donazioni private. Dall’altro lato però ci si aspetta che, col passare dei mesi, sempre più famiglie si rivolgeranno alle mense caritatevoli. “È probabile che vedremo più famiglie dall’Ucraina, oltre che quelle provenienti dai Paesi arabi che sono arrivate negli anni precedenti. È difficile dire cosa succederà in futuro”. Così Büscher, portavoce di Die Arche.

 

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Immagine di copertina: Foto di Josh Willink