La leggenda di Berchta, la befana tedesca che punisce duramente chi si è comportato male
La storia di Berchta, la bestiale befana tedesca che punisce duramente chiunque sia stato pigro durante l’anno e donna “splendente”, dalle origini antichissime
In Italia viene chiamata Befana, in Germania, invece, è Berchta. Berchta (o Perchta) fa parte del gruppo delle mitologiche figure femminili delle Frauen, insieme a Holda e Frau Gaude. Le tre, secondo il folklore austro-tedesco, si aggirano nel mondo nei 12 giorni successivi al Natale, durante le cosiddette Rauhnächte (“notti ruvide”). Raffigurata a volte come una donna splendente e bella, ma più spesso come una bestiale e grottesca donna anziana, Berchta fa la sua magica apparizione soprattutto alla vigilia dell’Epifania, ed è per questo associata alla tradizione della Befana.
Ma la donna è tutt’altro che la benevola vecchina che ben conosciamo: Berchta, infatti, è una malvagia e bestiale strega, pronta a punire duramente e ad uccidere chiunque non si sia comportato in maniera esemplare o sia stato troppo pigro durante l’anno. Tra le punizioni più dure, infatti, rientra quella di tagliare lo stomaco delle sue vittime e di riempirlo di paglia, sassi, o spazzatura, ricucendo la ferita con una vomere e una catena di ferro, al posto del filo. Ingraziarsi la donna è facile: basta offrirle del cibo, in modo particolare del pane a forma di treccia. Secondo la tradizione è inoltre importante mangiare pesce e porridge l’ultimo giorno dell’anno, per non essere duramente puniti.
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Berchta ha origini antichissime. La sua figura può essere infatti ricondotta alle divinità pagane appartenenti alle tradizioni germaniche pre-cristiane. Secondo la mitologia sarebbe stata moglie di Odino e protettrice del mondo animale e della natura. Proprio per questo viene chiamata anche “Signora delle Bestie”. Il suo nome deriva dall’alto tedesco giperahta naht, ossia “notte splendente”, da cui derivano le parole peraht, berht e brecht che significano radioso, luminoso. Bertcha, o Perchta, è quindi “La Splendente”. La sua connessione alla tradizione della befana deriverebbe però dal medioevo, quando la sua figura venne associata alle leggende popolari sull’Epifania, diventando la bestiale e grottesca strega che ancora oggi viene temuta dai bambini.
Storia e origine di Berchta, da divinità pagana protettrice dell’agricoltura a malvagia e orribile strega
Nell’antica mitologia germanica, Berchta era protettrice della natura e degli animali. In modo particolare la divinità si prendeva cura dell’agricoltura e dei raccolti, rendendo fertile la terra e gli animali. Secondo la tradizione, inoltre, la donna era solita recarsi nelle case durante le notte invernali, controllando che fossero pulite ed ordinate, non tollerando il disordine e la pigrizia. Protettrice dei bambini, sia vivi che morti, Berchta aveva a cuore anche le filatrici, occupandosi di controllare che svolgessero accuratamente il loro lavoro. Dall’aspetto estremamente mutevole, si dice che la magica donna comparisse durante le fredde notti invernali, aleggiando con un ampio mantello per i campi coltivati, essendo amante della neve, del ghiaccio e della nebbia.
Alcuni racconti la descrivono come una donna anziana dagli abiti logorati che compariva intorno al solstizio e nella notte del sei gennaio, chiamata appunto “la notte della Berchta”. Altre storie, invece, ne parlano come una donna che compariva luminosissima dal mondo sotterraneo una sola volta all’anno, splendida e giovane. Il suo nome, infatti, nell’antico alto tedesco significa “lucente”, da berath o berth. Durante il medioevo, invece, alla donna vennero attribuiti macabri e malvagi tratti, iniziando ad essere descritta come un’orribile strega che rapiva e feriva bambini.
Berchta, magica donna dall’aspetto mutevole. Raffigurata come donna giovane e splendente e anziana bestiale e grottesca
La magica Berchta è una donna dall’aspetto mutevole ed ha assunto nella mitologia e nel folklore tedesco principalmente due aspetti: quello di donna splendente bella e bianca come la neve, e quello di bestiale donna anziana. La forma con cui più spesso anche adesso è conosciuta è quella di bestiale e grottesca, quasi inquietante, donna anziana, con capelli arruffati, e vestita di pelle bovina. Nel passato, però, è stata rappresentata in tanti diversi modi. Compariva spesso raffigurata come una vecchia dai capelli lunghi e bianchi, munita di zampe di gallina, che nell’antichità si pensava potessero fornire straordinari poteri magici. Oppure ancora, in alcune antiche illustrazioni Berchta appare con i capelli rossi, una corona di ramoscelli e vestita di stracci.
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Immagine di copertina: Berchta, da Pixabay. CC0
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