La Germania non può permettersi di condannare la Cina per la crisi in Taiwan

La Germania e il dilemma asiatico dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan: condannare la Cina per la crisi di Taiwan?

L’Asia è più vicina di quanto i cittadini tedeschi possano immaginare. La Germania non può permettersi di condannare la Cina per la crisi in Taiwan poiché ha importanti rapporti commerciali con entrambi i paesi. Da circa un mese, però, cioè dal viaggio in Asia della speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti,  Nancy Pelosi  la Cina sta continuando a distribuire armi e navi intorno all’isola di Taiwan.

Non si tratta solo di una questione di sovranità territoriale e sicurezza nazionale (come la definisce la Cina). Taiwan è anche una grande risorsa economica per tutti, dato che è la prima produttrice di circuiti integrati del settore dell’elettronica. I primi importatori di circuiti integrati taiwanesi sono la Cina e gli Stati Uniti. Inoltre, Taiwan è tra i Paesi più democratici dell’Asia. Per questo motivo, USA e  UE difficilmente molleranno la presa.

I rapporti di Taiwan con l’Occidente e la posizione cinese

Gli USA e l’Unione Europea hanno stretto sempre di più i rapporti con Taiwan, noncuranti dell’opinione della Cina. Taiwan è un partner commerciale non riconosciuto ufficialmente dal Consiglio di sicurezza dell’ONU (gli USA non riconoscono la sovranità di Taiwan dal 1971). Gli USA e l’UE sono molto vicini allo Stato insulare in quanto Paese considerato democratico, i cui valori sembrano avvicinarsi a quelli occidentali, motivo per cui anche la ministra degli esteri tedesca ha confermato la posizione favorevole nei confronti di Taiwan.

Nell’isola ha sede l’azienda Tsmc che possiede metà del mercato globale dei semiconduttori. Essi sono la componente base di ogni prodotto di elettronica al mondo, questo vuol dire avere in mano gran parte della “materia prima” e quindi anche avere potere a livello internazionale. La Cina però non ha mai accettato la sovranità territoriale di Taiwan e la sua autonomia, soprattutto non ha mai accettato che i Paesi occidentali siano così vicini a Taiwan.

Ci sono state ben 4 crisi tra Cina e Taiwan, l’ultima iniziata proprio con l’arrivo di Pelosi a Taipei.

La posizione della Germania

La Germania è uno dei maggiori partner commerciali per le importazioni in Cina, dove esporta soprattutto automobili, motori e prodotti farmaceutici. La Cina invece, insieme a tanti altri materiali per l’industria elettronica, le fornisce il silicio policristallino, fondamentale per costruire i pannelli solari.

Con il progetto commerciale cinese iniziato nel 2013 che coinvolge i Paesi europei (la Nuova Via della Seta) i legami commerciali sono diventati sempre più relazioni di interdipendenza. Questo implica che sia particolarmente difficile per la Germania  allontanarsi dalla Cina in caso di crisi internazionali. Nell’ambito della questione taiwanese, infatti, la Germania non può schierarsi nettamente contro il colosso orientale.

Taiwan vs. Cina: il grande dilemma

A causa dei forti legami commerciali ed ideologici tra la Germania e Taiwan – classificata al terzo posto per diffusione della democrazia in Asia – la Germania si trova quindi inevitabilmente di fronte a una scelta.

Allontanarsi da Taiwan significherebbe allontanarsi anche dagli Stati Uniti, legati a quest’isola già a partire dalla seconda guerra mondiale, a tal punto da considerarla ormai una roccaforte per l’esercizio dell’egemonia in oriente. Se però la Germania prendesse le difese di Taiwan in maniera ancora più risoluta significherebbe non solo dire addio agli scambi commerciali con la Cina ma anche ai progetti geopolitici della Cina in Europa, con conseguenze potenzialmente gravi per l’economia.

In entrambi i casi l’economia è danneggiata

Gran parte dei Paesi occidentali, inclusa la Germania, non sono d’accordo con la One-China policy che riconosce solo la legittimità della Repubblica Popolare Cinese, ma sono invece propensi a salvaguardare la sovranità di Taiwan.

La scelta della Cina o di Taiwan porterebbe comunque ad una grande perdita economica per una Germania che è già in difficoltà economica. Per ora la ministra degli esteri ha annunciato in un comunicato stampa che “la Germania si unisce agli Stati Uniti“.

 

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Immagine di copertina:  Screenshot da Youtube