In Polonia aggredito Ambasciatore russo durante celebrazione della vittoria sovietica sui nazisti

Il 9 maggio 2022 anche la Polonia ha celebrato il 77esimo anniversario della vittoria dell’Armata Rossa sull’esercito nazista. Alcuni attivisti hanno lanciato vernice rossa sull’Ambasciatore russo

Lunedì 9 maggio 2022 l’Ambasciatore russo in Polonia, Sergey Andreev, si è recato nel cimitero di Varsavia per rendere omaggio ai soldati sovietici caduti durante i combattimenti contro l’esercito nazista. Mentre Andreev stava per deporre una corona di fiori sul memoriale, alcuni attivisti gli hanno lanciato contro della vernice rossa, a simbolizzare il sangue del popolo ucraino massacrato dalle truppe russe dopo l’invasione del 24 febbraio.

In Serbia è andata in scena una manifestazione in sostegno di Vladimir Putin

Nella capitale serba di Belgrado è invece andata in scena un corteo in supporto all’operato di Vladimir Putin, organizzata dal Governo. Molti manifestanti sfilavano con cartonati del presidente russo e una grande “Z” ha simboleggiato il sostegno all’invasione russa dell’Ucraina. Anche nella città di Nis, nel sud del Paese, centinaia di manifestanti hanno marciato esponendo bandiere russe. Il ministro serbo Nenad Popovic, apertamente filo-russo, ha affermato che la Serbia e la Russia “sono sempre state dalla parte giusta della Storia”.

Le autorità di Berlino hanno invece vietato di esporre simboli di solidarietà sia verso la Russia che nei confronti dell’Ucraina

Per le giornate dell’8 e 9 maggio 2022 la polizia della capitale tedesca ha vietato di esporre sia la bandiera russa che quella Ucraina nei luoghi simbolo della resa nazista ai sovietici, così come qualsiasi altro simbolo di solidarietà nei confronti di uno o dell’altro Stato coinvolto nel conflitto iniziato il 24 febbraio 2022. Domenica 8 maggio, ad esempio, nella capitale tedesca si è creata una certa tensione intorno al memoriale sovietico in Straße des 17 Juni quando la polizia ha confiscato una bandiera ucraina di 25 metri che era stata esposta da alcuni manifestanti. Nello stesso luogo un centinaia di filo russi hanno apostrofato come “nazista” l’Ambasciatore dell’Ucraina in Germania Andriy Melnyk e hanno fischiato contro la delegazione ucraina. Lo stesso diplomatico, venuto a conoscenza del divieto di esporre le bandiere ucraine, aveva dichiarato che “La decisione scandalosa della polizia va revocata. È uno schiaffo all’Ucraina e al suo popolo”. Slowik, a proposito di questa decisione, ha dichiarato che il divieto di esporre simboli in solidarietà all’Ucraina è stata una scelta presa per ‘proteggere’ gli eventi in onore dei soldati sovietici caduti nel 1945 nei luoghi commemorativi della città e “Per evitare scontri in questi luoghi”. Ma ha poi specificato che “Allo stesso tempo, agiremo contro qualsiasi forma di sostegno, approvazione, esaltazione o persino glorificazione della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”

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Immagine di copertina: Ambasciatore russo in Polonia – Screenshot da Youtube