Alla Berlinische Galerie una mostra guarda al rapporto fra l’uomo e la natura in modo innovativo

“Tectonic Tender”, la nuova mostra di Nina Canell presso la Berlinische Galerie che guarda al rapporto fra l’uomo e la natura in modo innovativo

Fino al 22 agosto presso la Berlinische Galerie si terrà l’esposizione “Tectonic Tender” di Nina Canell, un’artista svedese. Questa si articola in diverse installazioni. Quella che cattura di più l’attenzione dello spettatore, “Muscle memory”, consiste in una sala col pavimento cosparso di conchiglie provenienti dal Mare del Nord, sette tonnellate per la precisione, su cui il visitatore è invitato a camminare. In questo modo l’artista si augura che, nel giro dei prossimi mesi, i gusci verranno ridotti in polvere e frammenti, in modo da poter riutilizzare il materiale per costruire qualcosa di nuovo. Da sempre, infatti, la riflessione di Nina si concentra sulla relazione fra l’uomo, i materiali e il ricircolo di energie. Inoltre, questo pavimento non convenzionale entra in contrasto con quelli delle gallerie d’arte moderne, lisci, chiari e lucidi, su cui siamo abituati a camminare. La calcite, di cui sono costituite le conchiglie, è uno fra i materiali più usati per la costruzione e che effettivamente ci ritroviamo più spesso a calpestare. Questa riflessione è molto cara a noi italiani e molto vicina alla problematica del consumo del suolo dei nostri bellissimi centri storici (pensiamo per esempio a Venezia e alla recente misura adottata per limitare i danni, rendendola a numero chiuso a partire da quest’estate).

Foto della mostra "Tectonic Tender" di Nina Canell alla Berlinische Galerie, foto di Maddalena Carraro

Il titolo della mostra: un accostamento particolare

La mostra è intitolata “Tectonic Tender”, due termini che costituiscono quasi un ossimoro accostati in questo modo. Nina ci spiega che voleva accompagnare a un termine più tecnico uno più morbido, per spiegare al meglio la sensazione che si prova camminandoci sopra: distruttiva da un lato, ma delicata dall’altro. Infatti, la questione del ricostruire il rapporto che abbiamo coi materiali è spinosa. Lo stesso processo del fare arte consiste nel privare un certo materiale della sua agency per poi donargliela in forma diversa. Il  concetto di agency è usato nel campo artistico per indicare i diversi modi in cui un oggetto può relazionarsi ad altri. Le possibilità con cui possiamo interagire con un pezzo di marmo cambiano considerevolmente quando esso viene trasformato in una statua. Un’opera d’arte può infatti emozionarci, mentre un materiale allo stato grezzo può portarci a formulare altre considerazioni (riguardo il suo peso, consistenza o colore per esempio). Secondo lo stesso principio, l’artista ha inserito altre opere scultoree ricavate da materiali abbandonati, come dei cavi sottomarini. Nina afferma che non è lei a scegliere cosa esporre, ma si sofferma molto sul fatto che lei semplicemente trova gli oggetti. “I find more than I make”.

Foto della mostra "Tectonic Tender" di Nina Canell alla Berlinische Galerie, foto di Maddalena Carraro

Un’opera sensoriale: il sound work, il tatto e la vista

Quando siamo arrivati, l’intera sala era immersa nel silenzio. Successivamente, calpestando le conchiglie, il suono dello scrocchiare dei gusci sotto le nostre scarpe è diventato un’opera d’arte a se: un “sound work”, ossia un’opera sonora. In questo senso, “Muscle memory” è complementare al video muto “Energy Budget” che si trova in fondo alla sala. Quest’ultimo è il risultato dell’alternarsi di due segmenti: nel primo vediamo una lumaca che striscia su dei tasti del pianoforte e nel secondo viene ripreso un grattacielo a Telegraph Bay a Hong Kong con un passaggio vuoto al centro. Questa particolarità architettonica viene chiamata “porta del drago” e si ispira ai principi del feng shui. È impressionante pensare, infatti, che quando a Hong Kong è stata costruita la China Bank, l’unico edificio imponente che non segue le regole del feng shui, l’anno successivo si sono verificate una serie di eventi catastrofici. Questa spiacevole coincidenza ha portato alla costruzione di due edifici in perfetto stile feng shui (fra cui la Sede centrale della HSBC di Norman Foster) per controbilanciare le energie negative.
Nemmeno questo video è da considerarsi come un progetto concluso, poiché l’artista rimane aperta a nuove possibili aggiunte o collaborazioni.

Foto della mostra "Tectonic Tender" di Nina Canell alla Berlinische Galerie, foto di Maddalena Carraro

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Tectonic tender, Nina Canell

30/04/2022 – 22/08/2022, dalle 10.00 alle 18.00, giorno di chiusura: martedì

Berlinische Galerie, Alte Jakobstraße 124-128, 10969 Berlin

Intero: 10 euro, Ridotto: 6 euro, Fino ai 18 anni: gratis

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Immagine di copertina: Foto della mostra “Tectonic Tender” di Nina Canell alla Berlinische Galerie, foto di Maddalena Carraro