Poche nascite, ma grazie all’immigrazione la Germania avrà un boom di abitanti nel 2030

Stando alla Deutsche Bank Research, entro il 2030 la popolazione in Germania potrebbe raggiungere gli 86 milioni di abitanti grazie all’immigrazione

La Germania sta attualmente registrando il più alto afflusso di nuovi arrivi da Paesi esteri dal 1990. Stando al rapporto pubblicato dalla Deutsche Bank Research – istituto di ricerca dipendente da Deutsche Bank – entro il 2030 la Germania potrà raggiungere gli 86 milioni di abitanti, circa tre milioni in più rispetto al 2022. Questa crescita non è tanto dovuta al lieve aumento del tasso di natalità, quanto più alle crescenti ondate di immigrazione che coinvolgono il Paese. Sono circa 329.000 le persone che l’anno scorso si sono trasferite in Germania, per la maggior parte provenienti da Siria, Romania e Afghanistan. Una parte considerevole del totale è rappresentata anche dall’India, con quasi 24.000 nuovi arrivi nel 2021. Si tratta di numeri simili a quelli precedenti alla pandemia. Quest’anno però la cifra potrebbe essere molto più alta a causa dell’arrivo di rifugiati ucraini. Con 600.000 nuovi arrivi previsti per il prossimo anno, l’ondata di immigrati sarà probabilmente molto più ampia rispetto a quella del 2015.

Conseguenze dell’immigrazione: una fortuna o un rischio?

L’immigrazione ha però delle conseguenze. Gli economisti di Deutsche Bank Research prevedono innanzitutto un ulteriore aggravamento per quanto riguarda la carenza di alloggi. Attualmente due milioni di appartamenti in tutta la Germania sono liberi, ma si trovano principalmente al di fuori delle zone metropolitane. Ma non solo: con l’immigrazione, le emissioni globali di CO2 e il consumo globale di risorse hanno avuto la tendenza ad aumentare. Di conseguenza, gli obiettivi di emissione di CO2 del Paese saranno più difficili da raggiungere. Dall’altra parte però, l’aumento dei consumi per via di una popolazione più numerosa non solo mitigherebbe gli effetti negativi dell’invecchiamento della società, ma stimolerebbe anche la crescita economica, attenuando così la carenza di manodopera o di lavoratori qualificati. La mancanza di personale negli ambiti dell’istruzione, dell’assistenza sociale e dell’artigianato è infatti particolarmente grave. Secondo gli economisti, “a lungo termine, gli aspetti positivi dovrebbero superare di gran lunga quelli negativi”.

Sempre più ucraini trovano rifugio in Germania

A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, la Germania vedrà un aumento di rifugiati. La Deutsche Bank prevede un totale di 1,3 milioni di ucraini nel Paese entro la fine del 2022, e circa 260.000, numero più basso ma comunque significativo, nel 2023. Di fronte all’incognita sulla durata della guerra, la domanda che sorge spontanea è se essi rimarranno a lungo termine in Germania. Secondo il rapporto, la popolazione ucraina è ben istruita, e ha quindi alte possibilità di trovare lavoro in Germania, motivo per cui molti vogliono rimanervi. Se si dovesse verificare una stabilizzazione, quindi, in futuro l’immigrazione potrebbe aumentare ulteriormente grazie al ricongiungimento familiare, poiché come sappiamo la maggior parte dei rifugiati è costituita da donne e bambini.

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Immagine in evidenza: foto di Brian Merrill da Pixabay