I politici tedeschi invitano la popolazione a mangiare meno carne

Il ministero dello Sviluppo della Germania ha invitato i tedeschi a consumare meno carne in modo da far fronte alla carenza di grano provocata dal conflitto russo-ucraino

Nelle ultime settimane i tedeschi hanno dovuto affrontare un rincaro sui prezzi dei generi alimentari nei supermercati a causa dello scoppio della guerra in Ucraina. Per questo motivo, la ministra della Cooperazione Economica e dello Sviluppo Svenja Schulze, assieme al ministro dell’Agricoltura Cem Ozdemir, ha lanciato un appello ai tedeschi: quello di consumare meno carne.  “Il 60%  del grano prodotto al mondo è destinato a diventare mangime per animali” ha affermato Schulze. In Germania si potrebbero liberare fino a un milione di ettari di terreno di terreno coltivabile se si riuscisse a ridurre la produzione di carne di maiale del 30%. Inoltre, ciò avrebbe anche l’effetto collaterale di far risparmiare alla Germania cinque milioni di tonnellate di grano. Più in generale, in Europa vengono prodotte 16 milioni di tonnellate di grano che vengono impiegate come mangime. Se ci fosse il 10% di animali in meno, si avrebbe abbastanza grano da rimpiazzare completamente le esportazioni che provengono dall’Ucraina, ossia esattamente 16 milioni di tonnellate di grano.

La controversa risposta russa della ministra Maria Zakharova

Un altro beneficio che porterebbe la riduzione del consumo di carne, consisterebbe nel mandare un chiaro segnale a Putin, il quale, secondo Ozdemir, sta usando il potere esportatore della Russia per fini personali. Maria Zakharova, ministra degli Esteri in Russia, ha commentato la situazione, scagliandosi contro il ministro. “I tedeschi dovrebbero anche respirare di meno. Anche questo sarebbe un investimento a favore dell’ambiente e contro Putin.”

Infine, il piano di Schulze, comprenderebbe anche la riduzione della percentuale di grano contenuta nei biocombustibili, in accordo con l’organizzazione ambientalista Greenpeace. “L’olio fresco, come quello di semi di soia o di palma, non dovrebbe finire nel serbatoio, ma sulla tavola” argomenta l’esperto di agricoltura Martin Hofstetter, membro dell’associazione.

Le alternative alla carne animale: il vegetarianismo e il veganismo

I residenti a Berlino non devono però preoccuparsi. La città è infatti stata nominata fra le migliori città per i vegani dal sito di cucina internazionale Chef’s Pencil, più precisamente al quinto posto. Nel 2017, si è addirittura aggiudicata la nomina come “capitale vegana mondiale”, contando più di 50 ristoranti vegani nella città. In Germania, infatti, rispetto al 2020, il consumo di carne per persona è sceso di 2.1 chilogrammi. Questo può essere attribuibile alla diffusione dello stile di vita vegano e vegetariano, alla vasta scelta che offrono le città, ma anche alla pandemia, perché molte persone hanno frequentato i ristoranti in misura minore.

 

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Immagine di copertina: Colorful vegetables on an old wall, CC BY-SA 0 © di Adonyi Gábor, da Pxhere