Germania, al via la costruzione di una nuova grande tubatura per stoccare gas

La Germania dà il via alla costruzione di un gasdotto dal terminal GLN di Wilhelmshaven allo stoccaggio del gas di Etzel

La Germania ha avviato la costruzione di un gasdotto che congiungerà il terminal GNL – gas naturale liquefatto – di Wilhelmshaven, città della Bassa Sassonia, e l’impianto di stoccaggio del gas di Etzel, secondo quanto dichiarato dal Ministero Federale dell’Economia e dell’Azione per il Clima. Il nuovo gasdotto trasporterà gas naturale liquefatto per una distanza di 26 chilometri dall’attracco del porto all’hub di stoccaggio del gas di Etzel. Sebbene la pianificazione e la costruzione di un tale gasdotto richiedano normalmente dai sei agli otto anni, l’entrata in funzione sarebbe prevista già a partire da dicembre. Questo è possibile grazie ad una legge speciale che ad inizio luglio ha autorizzato la costruzione di condotte prima del completamento della prassi di approvazione.

Alcuni dati più specifici

“Stiamo pianificando, approvando e costruendo a una velocità otto volte superiore a quella normale”, ha ribadito Olaf Lies, Ministro dell’Energia della Bassa Sassonia (SPD). Con questo terminale saranno immessi nella rete circa 7,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ovvero l’8,5% dell’attuale domanda di gas della Germania ogni anno. In futuro invece potranno essere trasportati fino a 20 miliardi di metri cubi di gas annui. “Questo da solo sostituirebbe il 40 percento delle forniture annuali di gas russe negli ultimi anni”, ha inoltre aggiunto Lies.

Le organizzazioni ambientaliste si oppongono

Le organizzazioni ambientaliste NABU – Naturschutzbund Deutschland – e BUND – Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland – criticano la procedura accelerata, e chiedono che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili sia perseguita in modo coerente.  Aggiungono inoltre che gli obiettivi della transizione energetica non dovrebbero essere abbandonati nonostante l’emergenza nel rifornimento di gas. L’approvvigionamento energetico infatti non dovrebbe essere garantito a spese di specie e habitat protetti. Altri invece temono che il terreno possa sprofondare, considerato che nella zona è presente un deposito sotterraneo di petrolio e gas naturale, la caverna di Etzel.

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Immagine in evidenza: foto di LoggaWiggler da Pixabay