Perdite sul Nord Stream in Germania, Svezia e Danimarca. Berlino sospetta sabotaggi

Negli ultimi giorni si sono verificate improvvise fuoriuscite di gas nei tratti sotto il Mar Baltico. Le cause sono ignote, si ipotizza che ci sia dietro la Russia.

Dalla notte del 26 settembre si sono verificate alcune perdite di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, costruiti per portare il gas russo in Europa. Inizialmente si è pensato ad una perdita solo lungo il Nord Stream 2, il gasdotto che collega Germania e Russia; analisi più meticolose però sembrano evidenziare come ci siano perdite anche lungo il Nord Stream 1.

Le perdite sono state individuate grazie a cali di pressione, ma si sta ancora indagando sulle cause. Gli inquirenti ritengono che sia molto improbabile che si tratti di un incidente, ipotizzando un attacco mirato all’infrastruttura.

Nel pomeriggio del 29 settembre si è aperta una quarta falla.

Le fughe di gas e i pericoli

La prima perdita si  è verificata tra la notte di domenica e lunedì nel gasdotto Nord Stream 2 a sudest di Bornholm, nel Mar Baltico. La società che gestisce il gasdotto ha registrato nella notte un calo di pressione in una delle linee di quest’ultimo. La seconda e la terza perdita invece si sono verificate martedì 27 settembre, in entrambe le linee Nord Stream 1 e 2, sempre nel Mar Baltico. In fine, una quarta perdita, e apparentemente tre esplosioni, si sono verificate giovedì 29 settembre.

Entrambi i gasdotti erano pieni di gas naturale anche se non veniva pompato. Infatti, il Nord Stream 1 era stato chiuso dalla Gazprom lo scorso agosto sia per problemi tecnici, sia come ritorsione per le sanzioni imposte al governo russo per l’invasione dell’Ucraina. Il Nord Stream 2 invece non è mai entrato in funzione dopo lo stop della Germania a causa dell’invasione Ucraina. I pericoli più immediati al momento riguardano soltanto i viaggi via mare; Copenaghen ha infatti vietato la navigazione entro un raggio di 9 km ed il sorvolo in 1 km nelle zone intorno all’isola di Bornholm. Per il resto non sembrano esserci rischi di sicurezza dovuti alle perdite: l’organizzazione ambientalista tedesca Deutsche Umwelthilfe ha detto che he il gas naturale fuoriuscito dal gasdotto dovrebbe sciogliersi parzialmente in acqua senza pericoli di tossicità.

Per quanto riguarda i danni invece, l’operatore della rete Nord Stream AG ha riferito che si tratta di danni “senza precedenti”, per i quali “non è ancora possibile prevedere i tempi per la riparazione dell’infrastruttura”.

L’ipotesi di attacco al Nord Stream

Anche se le cause delle perdite sono ufficialmente ancora ignote, secondo gli esperti l’ipotesi di un attacco mirato sarebbe molto plausibile. Fonti del governo tedesco infatti ritengono che un incidente sia altamente improbabile, con la convinzione che qualcuno abbia attaccato l’infrastruttura.

In particolare il quotidiano Tagesspiegel sostiene che dietro le perdite nei due gasdotti ci possa essere un tentativo di sabotaggio condotto intenzionalmente tramite dei sottomarini o dei gruppi di sommozzatori d’assalto. Anche il Cremlino si rivela estremamente preoccupato ed il portavoce Dmitry Peskov afferma di non escludere nessuna opzione, tra cui anche il sabotaggio. Il premier Polacco Mateusz Morawiecki invece parla apertamente di sabotaggio, sostenendo “non conosciamo i dettagli, ma vediamo chiaramente che siamo di fronte ad un atto di sabotaggio”.

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 Immagine di copertina: foto di  Chikilino – pixabay