Germania e Francia contro l’UE: vogliono continuare a potere dare visti turistici ai russi
La Germania e la Francia sono tra i Paesi che vogliono continuare a rilasciare i visti ai turisti russi. Alcuni Paesi non sono d’accordo
In questi giorni, in Europa è nato un dibattito sul rilascio dei visti turistici ai cittadini russi. Alcuni Paesi, tra cui Germania e Francia, vogliono ancora rilasciare i visti ai cittadini russi dato che essi sono involontariamente coinvolti nella guerra in Ucraina lanciata dal Presidente della Federazione Russa. L’UE e, in particolare, la Finlandia, la Polonia e i Paesi Baltici non sono d’accordo. Secondo questi ultimi, i cittadini russi non hanno subito alcuna conseguenza derivante dalle sanzioni imposte dall’Unione Europea nei confronti della Russia. Nonostante la sospensione dei voli aerei dalla Russia all’Europa, i turisti russi potevano ancora viaggiare dirigendosi verso i Paesi confinanti e questo rimane inaccettabile per chi si trova al confine con un Paese che risulta così minaccioso con chi gli è vicino.
La posizione dei Paesi favorevoli
La Germania e la Francia si sono dimostrate favorevoli a continuare a rilasciare i visti turistici per i cittadini russi. “Questa non è la guerra dei russi. Questa è la guerra di Putin e dobbiamo essere chiari su questo punto” ha detto Scholz circa due settimane fa in occasione del meeting con i Paesi nordici tenuto a Oslo. Il Cancelliere tedesco ha espresso con chiarezza qual è il suo punto di vista sulla guerra in Ucraina. Fin dal febbraio scorso, quando Putin annunciò l’operazione militare speciale in Ucraina per “aiutare” le regioni autonome di Donensk e Lugansk, Olaf Scholz ha sempre sottolineato che si tratta di un attacco da parte di Putin e non da parte dell’intera popolazione russa. Perciò, sarebbe ingiusto estendere il divieto di viaggiare in Europa a tutti i russi.
Cosa ne pensano i Paesi ai confini della Federazione Russa
I Paesi ai confini con la Federazione Russa hanno, ovviamente, un’altra opinione sulla questione. Due settimane fa la prima ministra finlandese Sanna Marin ha confermato come sia necessario il blocco totale dei visti turistici per i russi. “I cittadini russi non hanno iniziato la guerra, ma allo stesso tempo dobbiamo comprendere che la stanno supportando” ha comunicato Sanna Marin. Toni più duri sono stati usati dalla prima ministra estone Kaja Kallas la quale ha definito i viaggi in Europa un privilegio non una questione di diritti umani ponendo l’accento sul fatto che saranno i Paesi confinanti a pagare le conseguenze di queste decisioni.
I recenti sviluppi
Negli ultimi giorni i ministri degli esteri dei Paesi maggiormente coinvolti hanno ribadito di non permettere ai turisti russi di attraversare il loro territorio e viaggiare indisturbati. Questi ultimi hanno persino minacciato di provvedere unilateralmente alla chiusura dei confini in comune con la Russia. La sicurezza di questi Paesi è in pericolo, soprattutto per quanto riguarda i Paesi della regione baltica.
In quanto ex Repubbliche sovietiche e oggi Repubbliche appartenenti all’Unione Europea (dal 2004), sono tra i Paesi che più temono una possibile espansione dell’attacco russo una volta che Putin avrà dichiarato la “liberazione” dei cittadini russi dai nazisti, definizione che Putin ha dato al governo ucraino. Perciò, la presa di posizione dei Paesi che confinano con la Federazione Russa non deve essere vista come una forma di distacco dalle politiche europee o come la volontà di separarsi dall’Unione Europea. I Paesi al confine con la Russia hanno bisogno di stringere più alleanze possibili per poter essere politicamente protette in futuro.
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Immagine di copertina: foto di Bru-nO da Pixabay