La Germania ha preso il controllo di tre raffinerie di proprietà russa sul territorio tedesco

La Germania si impossessa di tre raffinerie russe. Scholz: “è importante fare il possibile per garantire la sicurezza energetica del paese”

Quella del cancelliere, secondo quanto dichiarato dallo stesso, è stata una decisione non facile, ma inevitabile: “la Russia non è più un fornitore energetico affidabile”. Così facendo, tre raffinerie, tra cui quella di Schwedt situata nello stato del Brandeburgo, verrebbero messe in sicurezza. Quest’ultimo stabilimento, infatti, ha da sempre ricevuto enormi quantità di petrolio greggio dalla Russia attraverso l’oleodotto Druzhba, ma con la nuova amministrazione fiduciaria passerà sotto l’egida diretta dello stato tedesco.

Tuttavia, anche la raffineria polacca PKN Orlen era interessata ad acquisire una parte del controllo dello stabilimento brandeburghese. Varsavia ha infatti affermato che la fine del controllo russo della raffineria avrebbe significato maggiori rifornimenti di petrolio marittimo attraverso un terminal a Danzica e alcuni oleodotti polacchi. Per questo, si è infine optato per l’amministrazione fiduciaria.

Ostilità Germania-Russia

Mentre Berlino sta continuando a dirigere le operazioni per rendersi indipendente dal Cremlino dal punto di vista energetico entro la fine dell’anno, il governo tedesco si occupa di incentivare le operazioni per il rifornimento di petrolio alle tre centrali. Il ministro dell’Economia ha recentemente dichiarato che è necessario promuovere l’arrivo di questa risorsa a Schwedt tramite vie alternative.

Tuttavia, Rosneft, la compagnia petrolifera di proprietà russa in Germania ora sotto il controllo statale tedesco, ha espresso il suo dissenso a interrompere le importazioni dalla Russia. Questo nonostante il fatto che, a partire da gennaio 2023, l’embargo dell’UE entrerà in vigore. Inoltre, la gigante petrolifera ha definito la mossa tedesca di impossessarsi di Schwedt come “illegale”, una vera e propria “violazione di tutti i principi fondamentali dell’economia di mercato”.

La decisione di Berlino comporta che non sarà più possibile, ha aggiunto, “garantire la sicurezza industriale ed ecologica dell’impianto”.

Rosneft, un colosso petrolifero

Rosneft è, dal 1993, una delle maggiori compagnie petrolifere appartenente, per la maggior parte, al governo russo. Con l’acquisizione della compagnia  TNK-BP nel 2013, la terza compagnia petrolifera più grande in Russia, Rosneft diventa la più grande società petrolifera quotata. La gigante del petrolio estrae i suoi idrocarburi in diversi paesi, tra cui Kazakistan, Algeria, Venezuela, Brasile, USA, Canada, UAE, Norvegia, Vietnam e Georgia.

Per quanto riguarda le raffinerie, queste ultime sono presenti in Germania, Cina e Italia. Nel 2017, in particolare, ha avviato le sue attività di raffinazione e marketing in Germania, aprendo la Rosneft Deutschland GmbH, una sussidiaria di Rosneft.

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Immagine di copertina: © nicolagiordano da Pixabay