dissidenti russi

La Germania accoglierà i dissidenti russi che scappano per non essere arruolati

Iniziato il grande esodo dalla Russia dopo la mobilitazione militare annunciata da Putin. Ancora una volta la Germania è pronta all’accoglienza

 

Sono centinaia i dissidenti russi in fuga che affollano le frontiere, in particolare quelle con la Finlandia e la Georgia. Nonostante l’enorme numero di profughi Ucraini accolti nei mesi scorsi, la Germania comunque si è detta pronta a dare asilo a tutti quelli che in patria affrontano il pericolo di una seria repressione. Al momento sono 438 i cittadini russi che hanno ottenuto protezione dal governo tedesco.

Si tratta per la maggior parte di giornalisti che si oppongono al regime di Putin, ma in ogni caso l’accoglienza non sarà automatica. Il governo tedesco promette severi controlli di sicurezza.

 

La reazione del popolo russo

Il 21 settembre 2022 in Russia è stata proclamata la mobilitazione parziale. Il ministro della difesa Serghiei Shoigu ha annunciato l’arruolamento di trecentomila riservisti con competenze specifiche. Il realtà il decreto non appare molto chiaro per quanto riguarda i criteri di selezione e ha scatenato il panico. Le proteste di strada stanno portando di ora in ora decine di arresti. Contemporaneamente si stanno formando code di diversi chilometri alle frontiere con Finlandia e Georgia, con migliaia di cittadini russi che sperano di trovare asilo politico in Europa. I voli verso l’estero intanto sono sold-out e i prezzi dei biglietti hanno raggiunto anche i diecimila euro.

In Germania, Nancy Faeser ministra degli Interni, ha annunciato che il paese è disposto all’accoglienza ma che le richieste di asilo dei dissidenti russi verranno esaminate caso per caso per ragioni di sicurezza. Secondo quanto riporta la BBC altre nazioni come la Repubblica Ceca e i paesi del Baltico non sono invece disposti all’accoglienza.

Le proteste in strada

Non solo fuga. Sono centinaia i cittadini russi che non hanno abbandonato il paese ma sono scesi in strada a protestare contro la mobilitazione dei riservisti. Non accadeva dalle prime settimane di guerra.

Nonostante l’80% della popolazione si dica favorevole a Putin e alla guerra, solo il 3% dichiara di essere pronto a partire per il fronte. A Mosca, San Pietroburgo e in decine di altre città in tutta la Russia, le manifestazioni sono degenerate in scontri violenti con la polizia in tenuta antisommossa.

Molti i feriti e più di mille persone fermate dalla polizia. Diversi manifestanti arrestati sono stati condannati all’arruolamento forzato.

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Immagine di copertina: foto di Дмитрий Осипенко