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Crisi energetica, Berlino accende le lanterne a gas nelle strade e scoppia la polemica

La crisi energetica e l’impatto che avrà, soprattutto in vista dell’inverno, è argomento all’ordine del giorno da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Nonostante la preoccupazione a Berlino i lampioni a gas restano accesi anche di giorno.

Da settimane ormai il governo tedesco invita cittadini e imprese a risparmiare energia per fare fronte alla carenza di gas causata dalla guerra in Ucraina. Al tempo stesso, però, a Berlino restano accesi circa 23.000 lampioni a gas, 1400 dei quali non si spengono nemmeno di giorno a causa di guasti agli impianti. In altri lampioni invece, vecchi e malfunzionanti, si riscontrano perdite.

Uno spreco che, in previsione di un inverno che potrebbe essere particolarmente ostile senza il gas russo, ha causato l’indignazione di molti.

La polemica

Una tecnologia, quella dell’illuminazione a gas, ormai obsoleta e soggetta a guasti frequenti. L’amministrazione di Berlino sta provvedendo alla progressiva sostituzione con la più moderna illuminazione a LED. È tuttavia un processo lento che permette di sostituire solo un massimo di 2000 lampioni all’anno. Intanto, per quelli vecchi a gas la manutenzione è costosa e procede anch’essa a rilento a causa di un numero limitato di officine specializzate e della difficoltà nel reperire parti di ricambio.

Un problema che esiste da anni ma che si fa particolarmente pressante adesso che la Germania sta affrontando quella che potrebbe essere la sua peggiore crisi energetica dal 1973.

Prevedibile la polemica in seguito all’evidente spreco di gas per l’illuminazione pubblica di Berlino, proprio a cavallo della chiusura del Nord Stream 1. Il più importante gasdotto russo che porta gas verso la Germania, infatti, chiude per 10 giorni di manutenzione programmata. Non tutti però sono convinti della sua riapertura a fine luglio.

I disagi e le misure previste

Nella peggiore delle ipotesi, se la chiusura del gasdotto dovesse essere permanente, gli effetti sull’economia tedesca sarebbero visibili fin da subito, generando un’inflazione elevata. Anche quelli sulla vita quotidiana dei singoli cittadini si faranno sentire. Per questo motivo si tenta di risparmiare gas adesso, per contenere i danni in inverno.

Il ministro dell’economia Habeck non è per altro particolarmente ottimista, ed ha avvisato che il paese deve prepararsi ad una situazione potenzialmente critica.

I grandi gruppi immobiliari che possiedono la maggior parte degli edifici residenziali di Berlino corrono quindi ai ripari annunciando l’abbassamento della temperatura degli impianti di riscaldamento a gas, o il razionamento dell’acqua calda in alcune ore della giornata. A Berlino anche nelle piscine pubbliche all’aperto la temperatura è stata ridotta di 2°.

E mentre a Colonia l’illuminazione stradale viene portata al 70% dopo le 23, i lampioni a gas berlinesi restano in funzione.

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Immagine di copertina: foto di Analogicus – Canva