Costi in aumento: l’Ampelkoalition in Germania vuole aiutare le famiglie con un piano di sostenimento

L’Ampelkoalition si è riunita il 23 febbraio 2022 per discutere della realizzazione di un piano per aiutare le famiglie tedesche a sostenere i costi in aumento

L’aumento dei costi energetici e dei beni di prima necessità ha messo in crisi non poche famiglie, che vedono le cifre sulle loro bollette arrivare alle stelle. E anche lo shopping quotidiano ne risente. Per questo l’Ampelkoalition – coalizione tra SPD, FDP e i Verdi – si è riunita per avviare un piano di sostenimento indirizzato alle famiglie tedesche. Secondo il ministro dell’Economia Robert Habeck, questo sarà un inverno che molti tedeschi non dimenticheranno. Lo stesso, ha già detto ai media tedeschi che il governo si muoverà velocemente per diminuire il carico alle famiglie e attuare delle misure di supporto.
Ecco i punti che sono stati discussi.

Sussidi per i costi dell’energia, in particolar modo il riscaldamento

L’Ampelkoalition propone un sussidio di 135 euro per coloro che vivono da soli, mentre la cifra ammonterebbe a 175 euro se si vive in coppia. Per i nuclei familiari composti da più di due persone, sarà aggiunto un sussidio di 35 euro per ogni persona. Per quanto riguarda gli studenti e i tirocinanti, avranno diritto ad un sussidio di 115 euro, che sarà pagato tra Giugno e Dicembre 2022. Secondo l’organizzazione nazionale dei diritti dei consumatori, il sussidio proposto dal governo è ancora troppo basso per poter davvero aiutare le famiglie in difficoltà. Per questo, l’organizzazione ha chiesto un aumento della cifra a 500 euro.

Tassa sulla CO2

Il ministro federale dell’Economia e della Protezione Climatica ha disegnato una proposta di legge che consiste nel dividere i costi della tassa sulla CO2 tra locatore e affittuario. Fino ad oggi, infatti, tale tassa era totalmente a carico degli affittuari e i costi ammontavano a 25 euro per tonnellata di emissioni. L’Ampelkoalition vuole stabilire una scala di livelli in base all’emissione di CO2 per metro quadro all’anno di ciascun edificio. Nel livello più basso si troveranno gli edifici in cui le emissioni di CO2 saranno inferiori a 5 chili, e in questo caso gli affittuari avranno a carico i costi del riscaldamento. Mentre, gli edifici che hanno più di 45 chili di emissioni di CO2 per metro quadro saranno inseriti automaticamente nell’ultimo livello.

Renewable Energy Act (EEG), tassa sull’energia rinnovabile

Il governo ha proposto di eliminare la tassa EEG, stabilita nel 2000 per finanziare progetti di energia rinnovabile come quella eolica o quella solare. La Ampelkoalition ha già ridotto questa tassa del 45%, ma ha in programma la totale abolizione entro gennaio 2023. Anche i media tedeschi mostrano un certo consenso nel voler abolire la tassa sull’energia rinnovabile già dalla metà di quest’anno.

Supporto d’emergenza per i bambini

Non è ancora chiaro come l’Ampelkoalition vorrebbe pagare questo supporto, chi ne potrà beneficiare e a quanto ammonterebbe la cifra. La presidente dell’associazione sociale VdK, Verena Bentele, in un’intervista al Tagesschau ha sostenuto l’importanza di questo supporto per aiutare le famiglie tedesche più povere.

Aumento degli assegni per i pendolari

I tedeschi che giornalmente si spostano da una città ad un’altra per lavorare non sono pochi. A tal proposito il ministro federale della Finanza, Christian Lindner, ha proposto un aumento degli assegni per i pendolari. Al momento, esiste un sostegno economico per i pendolari (30 centesimi per ogni chilometro percorso da casa al luogo di lavoro), ma l’Ampelkoalition ha proposto di aumentarlo a 38 centesimi entro gennaio 2024. Aumentare questi assegni, secondo i Verdi, sarebbe una scelta controversa perché si tratterebbe di una tassa che non rispetta l’ambiente.

Introdurre il “bonus clima”

L’Ampelkoalition ha proposto un bonus clima, ma anche di questo non è stato definito chiaramente. Al momento, il governo deve ancora cercare di capire se tutti beneficeranno della stessa cifra, oppure se questa dipenderà dal reddito. Le organizzazioni benefiche supportano la prima scelta, una cifra uguale per tutti, mentre il centro sinistra preferisce stabilirla sulla base del reddito di ciascun cittadino.

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Immagine di copertina: ©karlherl – Pixabay License