A Berlino una mostra fotografica sugli effetti del cambiamento climatico in Groenlandia
La Galleria Persons Projects presenta la mostra di Tiina Itkonen: Ice Has a Memory: Greenland’s Vanishing Song Lines
La mostra personale di Tiina Itkonen è incentrata sul suo progetto Piniartoq – cacciatore – sulla comunità indigena della Groenlandia, gli Inuit. L’artista di Helsinki lavora da decine di anni a questo progetto e, con il suo lavoro, cattura gli effetti del cambiamento climatico sull’intera comunità Inuit. Nelle sue fotografie vengono mostrate situazioni disarmanti che affettano drammaticamente le comunità indigene della regione, i cacciatori, le tradizioni e il loro stile di vita. La mostra si trova nella Galleria Persons Projects.
Una storiografia della comunità Inuit e del drammatico impatto del cambiamento climatico sulla comunità
La ricerca di Tiina Itkonen è iniziata nel 1995 con l’obiettivo di fotografare il luogo abitato più settentrionale della Terra, portandola quindi nel piccolo villaggio Inuit di Siorapaluk, in Groenlandia. Quella che era iniziata come un’avventura per una ragazza di 27 anni che viaggiava da sola, si è trasformata in un lavoro che la accompagnata per tutta la vita. Il suo viaggio la portò in questo remoto villaggio polare, agglomerato di piccole case in legno, una comunità di cacciatori, che vivono in un luogo e con delle tradizioni lontane dalle nostre.
Tiina Itkonen racconta questa comunità con le sue immagini, quella che era inizialmente un parentesi, un viaggio, è diventata un lavoro decennale, una storiografia fotografica di questo mondo parallelo, registrando gli effetti del cambiamento climatico. Le conseguenze del Climate Change, in particolare in tali realtà, hanno un impatto a più livelli: i cambiamenti ambientali infatti causano enormi ripercussioni da punto di vista umano, sociologico ed emotivo, alterano un modo di vivere tradizionale, una società di cacciatori, in equilibrio e rispetto con l’ecosistema in cui è immersa; u comunità che ora si affaccia a una realtà nuova e incerta.
La comunità Inuit
Da più di mille anni il popolo Inuit sopravvive in queste terre estreme. In queste comunità, nei piccoli insediamenti, la caccia alla foca, al tricheco, all’orso polare e ad altri animali artici è ancora elemento vitale e principale fonte di alimentazione per le famiglie. Oggi, in Groenlandia, il ghiaccio marino sta scomparendo rapidamente, a un ritmo di quasi il dieci per cento per decennio, grave minaccia per l’esistenza degli orsi polari e per l’ecosistema. Gli scienziati prevedono addirittura che l’artico sarà prevalentemente privo di ghiaccio in estate entro la metà del secolo. La loro antica cultura della caccia di sussistenza sta già subendo le conseguenze dei cambiamenti, rendendo l’attività sempre più complessa date le acque sempre più aperte. Sempre più spesso, ad esempio, i cacciatori sono costretti a non spostarsi più con la tradizionale slitta trainata da cani e sono costretti ad affidarsi alle barche. Ciò rende più pericolosa e incerta tale attività, mettendo a repentaglio uno stile di vita che rischia di andare perduto.
Tiina Itkonen ha viaggiato a lungo tempo in questi luoghi e sono stati necessari diversi anni prima di riuscire a guadagnare la fiducia delle comunità locali. La conoscenza dell’artista finlandese è ricca di quasi 30 anni di esperienze. Ha immortalato spaccati di questi cambiamenti, come alcune delle tipiche casette in legno dai colori vivaci ora rimaste disabitate e grigie, dati le migrazioni di parte della popolazione in città per trovare lavoro. I bambini che fotografava Itkonen nel 1995 ora sono i leader della comunità. La loro storia ha molti capitoli e Itkonen contribuisce a legarli a una storia ricca ma tragica, in cui il loro modo di vivere viene lentamente dimenticato. Le sue fotografie intime di questa piccola, ma orgogliosa comunità, raccontano e immortalano una storia piena di amore e di perdita, di speranza e di tragedia.
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