Berlino, per la prima volta in Germania moschea espone bandiera arcobaleno

La moschea Ibn Rushd-Goethe innalza una bandiera arcobaleno a sostegno della comunità LGBTQ+. È la prima volta in Germania.

Proprio quando sembra che il Pride Month sia terminato, ecco un inatteso gesto di solidarietà da parte di un’istituzione religiosa nel quartiere berlinese di Moabit. Il primo luglio, infatti, la moschea Ibn Rushd-Goethe ha innalzato – e si tratta della prima volta in Germania in un edificio religioso di questo genere –  la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQ+, in presenza del Senatore alla cultura di Berlino Klaus Lederer.

Un gesto di apertura che ha suscitato polemiche – c’è chi ha definito quest’azione come anti-religiosa – ma che ha riscontrato anche molti consensi. La moschea, nell’immaginario di Mo El-Ketab, uno dei sei imam di Ibn Rushd-Goethe, è un luogo sicuro dove poter praticare la propria fede, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale; rappresenta inoltre un modello per le moschee del futuro e per quelle che si attengono a una più rigida concezione dell’Islam. L’edificio che sorge a Moabit è la prima moschea liberale nel territorio tedesco, fondata nel 2007 dalla imam Seyran Ateş, che invita alla preghiera uomini, donne e membri della comunità LGBTQ+,  mostrando un grado di tolleranza nuovo e inedito.

Als erste Moschee in Deutschland hat die Berliner Ibn Rushd-Goethe Moschee heute im Vorfeld des Freitagsgebets eine Regenbogenfahne gehissthttps://t.co/9gXcWEF89E

— queer.de (@queer_de) July 1, 2022

Questo nuovo ideale promulgato nel quartiere di Moabit è ben espresso dal motto “Liebe ist Halal”, ossia “L’amore è lecito“, e lo si può trovare sia sulla bandiera – issata per l’intero mese di luglio – che sugli adesivi consegnati durante l’evento. Nel concreto, la moschea Ibn Rushd-Goethe garantisce pure uno sportello di ascolto per coloro che hanno sperimentato la non accettazione da parte della società; il sito appositamente dedicato riporta: «Musulmano e omosessuale? Sì, naturalmente! Il punto di contatto per Islam & Diversità (AID) è un progetto-faro per la diversità sessuale nell’Islam. Offriamo supporto ai musulmani queer che affrontano sfide a causa della loro identità sessuale, sia attraverso i propri dubbi che attraverso il rifiuto sperimentato e temuto nel loro ambiente personale.»

Gli eventi LGBTQ+ di luglio

Nel mese di luglio si terranno altri due importanti eventi ai quali presenzierà anche la moschea Ibn Rushd-Goethe: il Lesbian and Gay Festival, programmato per i giorni 16 e 17, e il corteo del Christopher Street Day (CSD) previsto per sabato 23. Il primo è giunto alla ventottesima edizione e avrà luogo, come di consueto, a Schöneberg. L’obiettivo principale è quello di intrattenere il pubblico proveniente da tutto il mondo attraverso momenti di musica e buon cibo. Proprio per questo motivo si esibirà, in un talkshow, il celebre artista Gerhard Hoffmann.
Certamente più tradizionale è invece il CSD, corteo che attraverserà le strade della capitale tedesca, tenutosi per la prima volta il 30 giugno del 1979. Il fine ultimo è comunque comune al Lesbian and Gay Festival: combattere la discriminazione.

Reazioni alla manifestazione della moschea Ibn Rushd-Goethe

Marc-Eric Lehmann, membro del comitato di organizzazione del CDS, ha riconosciuto l’importanza dell’azione promossa dalla imam Seyran Ateş, e ha osservato come sia necessario trovare un luogo sacro per la comunità LGBTQ+. La sicurezza, ha spiegato Lehmann, non dovrebbe riguardare soltanto i bar o i club, ma anche i luoghi di culto.

Intanto, nonostante le minacce rivolte alla imam Ateş, la bandiera arcobaleno issata dalla moschea Ibn Rushd-Goethe continuerà a volteggiare nella speranza di divenire un simbolo di ispirazione per molti altri luoghi di preghiera.

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Immagine di copertina: Bandiera arcobaleno. Foto di Sabrina_Groeschke da Pixabay