Un video animato di 140 secondi ci spiega storia e importanza del Bauhaus

Un video di poco più di due minuti si prefigge di spiegare, anche a chi non conosce nulla sull’argomento, cosa sia il Bauhaus

Poche parole e qualche animazione sono tutto ciò che serve per riassumere la storia e le caratteristiche del Bauhaus, dalla sua nascita come scuola d’arte alla sua crescente importanza nel mondo del design, fino alla chiusura forzata imposta dal regime nazista. Questi due minuti creano un biglietto da visita che invoglia lo spettatore ad approfondire l’argomento. Si tratta di uno dei sei video che cercano, con metodologie analoghe, di raccontare in breve le diverse correnti del design. Tra queste troviamo il Neogotico, il Modernismo, l’American Industrial Design e il Postmodernismo. Li ha realizzati la piattaforma OpenLearn, un sito che offre risorse didattiche online per facilitare l’approfondimento di diversi temi e materie.

“Il fine ultimo di tutta l’arte è la costruzione”

Come spiega il video, il Bauhaus raggiunse il suo apice di notorietà nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, quando aveva sede a Berlino. Diventò la scuola d’arte più rinomata del mondo e diede vita a una delle correnti di design più distintive dell’età moderna. Letteralmente, “Bauhaus” si traduce con “casa di costruzione” o “scuola edile” e insieme al Manifesto del movimento non lascia spazio a dubbi: l’architettura viene messa in primo piano. “Il fine ultimo di tutta l’arte è la costruzione”, così si apre il programma del Bauhaus. La scuola offrì infatti un nuovo tipo di formazione che univa diverse discipline artistiche e di design, in modo che gli studenti fossero in grado di unire l’arte all’attività manuale, adottando nuove tecnologie. Al contrario, le altre accademie d’arte europee insegnavano ancore un numero inferiore e meno diversificato di materie.

Il Bauhaus diventa così un luogo di innovazione, riforma architettonica e vitalità. Ne deriva una nuova corrente di design caratterizzata da semplicità e purezza geometrica, in cui il minimalismo sostituisce gli ornamenti superflui. Un esempio emblematico è la sedia Cantilever che, ideata da Marcel Breuer che si ispirò ai tubi di metallo della sua bicicletta, con la sua linea pulita e leggera diventò in breve tempo la prima sedia in metallo prodotta in massa. Nonostante la scuola fu costretta a chiudere nel 1933 a causa del regime nazista, la sua influenza era tutt’altro che finita. Ancora oggi la sua influenza può essere riscontrata nei più diversi ambiti del design contemporaneo, dai segnali stradali alle grafiche pubblicitarie, dalle finestre ai palazzi.

Le tracce lasciate dal Bauhaus a Berlino

Dopo Weimar e Dessau, Berlino è stata la terza sede del Bauhaus. Oggi le tracce lasciate dalla scuola sono sparpagliate per tutta la città e molte di queste sono diventate patrimonio mondiale dell’UNESCO.  Un noto esempio è la Neue Nationalgalerie: aperta solo nel 1968, mostra ancora chiaramente l’influenza dei principi dell’architettura Bauhaus. A progettarla fu infatti Mies van der Rohe, che dal 1930 fu il direttore della scuola d’arte per un breve periodo. Molto conosciuto è anche l’Archivio Bauhaus, nel quartiere Tiergarten. È stato disegnato dallo stesso fondatore e direttore del Bauhaus, Walter Gropius, e contiene la più grande collezione Bauhaus del mondo. Anche il famoso architetto Le Corbusier ha costruito a Berlino un edificio in questo stile. Si trova nella parte ovest di Berlino e prende il nome di “Corbusierhaus” ma è comunemente chiamata la “macchina vivente”.  Costruito nel 1957, grazie alle linee chiare, le scatole geometricamente disposte e gli accenni di colore sembra una grande scultura moderna.

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Immagine di copertina: Video Bauhaus – Screenshort da YouTube