L’Italia riconosce ufficialmente la lingua dei segni. La Germania l’aveva fatto 19 anni fa

Dopo quarant’anni di contese la Repubblica Italiana riconosce e tutela la Lingua dei Segni Italiana. La Germania ha fatto lo stesso 19 anni fa

Il 19 maggio 2021 l’Italia ha riconosciuto la Lingua dei Segni italiana come lingua ufficiale del proprio territorio. È l’ultimo Paese in Europa a farlo. Il traguardo arriva dopo anni di petizioni, convegni, progetti, campagne di sensibilizzazione e manifestazioni in piazza. Una conquista, ma anche un segno di civiltà, non solo per le persone non udenti ma l’intera nazione. La Germania ha raggiunto lo stesso traguardo nel maggio 2002, ben 19 anni prima dell’Italia. Nel corso di questi anni, i due paesi hanno intrapreso strategie differenti per la tutela e la promozione delle proprie lingue dei segni.

Il Caso Italiano

Il 19 maggio scorso, L’Italia ha raggiunto un traguardo importante: ha ufficialmente riconosciuto la propria Lingua dei Segni. Previa approvazione da parte del Senato, la Camera ha adoperato la conversione in legge del Decreto Sostegni che all’Articolo 34-ter. «riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)». Si riconoscono inoltre le figure dell’interprete Lis e List come professionisti specializzati nella traduzione e nell’interpretazione. Si tratta di un traguardo storico atteso da molti anni. L’articolo è nato da una proposta di emendamento della Lega, a prima firma di Matteo Salvini, ed approvato successivamente dalla Commissione Bilancio del Senato.

La LIS non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice morse o braille, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. […] Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”), e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.

Dove imparare la Lingua dei Segni

Per l’apprendimento della Lingua dei Segni ci si rivolge principalmente alle varie associazioni, o istituti privati, volte alla tutela e alla promozione della lingua e della comunità sorda. In ambito accademico, alcuni atenei italiani hanno inserito nei loro piani di studio uno o più esami della Lis. Tra questi si trovano: l’Università di Venezia, Roma e Parma. Il ritardo con cui è avvenuto il riconoscimento di questa lingua ha fatto sì che non sia ancora stato istituito un corso di laurea volto unicamente a formare professionisti della LIS. Dallo scorso anno però, l’Università di Parma è pioniera del progetto LILS, un corso di laurea sperimentale in Scienze della Mediazione Linguistica per traduttori e interpreti delle lingue dei segni internazionali (classe L12). Nel 2012 è nato invece Cinedeaf, l’unico Festival Internazionale del Cinema Sordo in Italia. Il Festival rappresenta un’importante vetrina internazionale, oltre che uno spazio di incontro e scambio culturale.

 

Il caso tedesco

La Germania ha riconosciuto ufficialmente la propria lingua dei segni nel maggio del 2002 attraverso la Behindertengleichstellungsgesetz – BGG (legge sull’uguaglianza per le persone con disabilità). A differenza dell’Italia, la Germania già negli anni Ottanta istituì un centro di ricerca per la Lingua dei Segni Tedesca, oggi Institut für Deutsche Gebärdensprache und Kommunikation Gehörloser presso l’Università di Amburgo. Negli anni Novanta, inoltre,  venne istituito il primo corso per diventarne interpreti della Lingua dei Segni. Ad oggi, sono diverse le università tedesche che offrono corsi di laurea per diventare interpreti della Lingua dei Segni Tedesca. Su tutto il territorio nazionale, vi è inoltre una grande presenza di associazioni volte al sostegno e alla promozione della comunità sorda e alla tutela dei loro diritti.

European Union of the Deaf – Lingua dei Segni ed Unione Europea

Situata a Bruxelles, l’European Union of the Deaf è un’organizzazione europea non governativa e senza scopo di lucro, che comprende  le Associazioni nazionali dei Sordi (NAD). Si tratta dell’unica organizzazione sovranazionale a rappresentare le persone sorde a livello europeo. L’ente si impegna a promuovere il riconoscimento del diritto ad usare la Lingua dei Segni nativa e il potenziamento di tale lingua attraverso la comunicazione, l’informazione e l’uguaglianza nell’istruzione e nel lavoro. Nel 1987 venne fondata  l’European Union of the Deaf Youth, la sola organizzazione a rappresentare i giovani sordi in Europa. EUDY promuove lo sviluppo personale dei giovani sordi con una Lingua dei Segni in Europa e ne favorisce la comprensione reciproca per tutelarne i diritti e le opportunità.

International Week of the Deaf People and International Day of Sign Languages

Dal 20 al 26 settembre si terrà l’International Week of the Deaf People (IWDP) per iniziativa della World Federation of the Deaf (WFD), lanciata per la prima volta nel 1958 a Roma. Celebrata dalla comunità globale dei sordi, la Settimana vede l’organizzazione di attività ed eventi volti ad accogliere la partecipazione di tutti i membri delle comunità sorde, includendo anche le famiglie delle persone sorde, gli interpreti della Lingua dei Segni, i governi nazionali, le organizzazioni nazionali ed internazionali per diritti umani ed infine le organizzazioni per le persone con disabilità. Il 23 settembre si celebra invece l’International Day of Sign Languages, adottata dalle Nazioni Unite nel 2017. La giornata è dedicata alla promozione dell’identità linguistica e della diversità culturale di tutte le persone sorde e segnanti.

4 cose che forse non sai della Lingua dei Segni

  1. La lingua dei segni non è universale, ma ogni comunità di segnanti ha la sua lingua, legata alla cultura in cui si è sviluppata. Al mondo esistono circa 300 lingue dei segni, con relativi dialetti
  2. Esiste una lingua franca, la lingua dei segni internazionale (ISL), nota anche come Gestuno
  3. Le lingue dei segni hanno una loro grammatica, sintassi e presentano delle proprie regole
  4. La lingua dei segni è costituita da 7 parametri fondamentali: 4 componenti manuali di segno, ossia il movimento, l’orientamento, la configurazione e il luogo delle mani, e 3 componenti non-manuali, ossia le espressioni facciali, la postura e le componenti orali. La comunicazione attraverso le lingue dei segni non coinvolge solo l’uso delle mani, ma anche le braccia, il busto e la testa.

 

 

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Immagine in copertina: Foto di Sincerely Media da Unsplash, CC0