La Grecia ha appena chiesto, nuovamente, il risarcimento dei danni di guerra alla Germania

Il Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis ha chiesto di aprire i negoziati: stimato a 289 miliardi di euro il costo dei danni di guerra. Ma il Governo tedesco ha respinto la richiesta di risarcimento

A ottant’anni dall’invasione nazista della Grecia, il Governo di Atene considera la questione delle riparazioni di guerra ancora aperta e ha rilanciato la sua richiesta di aprire negoziati con la Germania. Il risarcimento chiesto da Atene ammonterebbe a 289 miliardi di euro. Ma per il Governo di Berlino il problema delle riparazioni è ormai stato risolto da tempo e pertanto non sembra disposto a pagare. Questa posizione ha suscitato il forte disappunto dei Verdi e della sinistra.

“La questione rimane aperta fino a quando le nostre richieste non saranno soddisfatte”

Il 6 aprile 1941 i nazisti iniziarono l’invasione della Grecia. Per i successivi tre anni, le SS e la Wehrmacht compirono numerosi massacri nel Paese, con decine di migliaia di civili uccisi. A ottant’anni dall’invasione nazista, il problema delle riparazioni di guerra è tornato al centro dell’attenzione. “La questione rimane aperta fino a quando le nostre richieste non saranno soddisfatte. Queste richieste sono valide e attive e verranno fatte valere con ogni mezzo”, ha riferito il portavoce del Ministero degli Esteri, Alexandros Papaioannou. “I negoziati darebbero un contributo molto positivo per promuovere ulteriormente le relazioni tra Grecia e Germania”, ha aggiunto. Già nel 2019 la Grecia, allora sotto la guida del Primo Ministro di sinistra Alexis Tsipras, aveva chiesto di intavolare dei negoziati, ma la Germania respinse la richiesta. Ora il Governo del conservatore Kyriakos Mitsotakis ha rilanciato la questione. Per il Primo Ministro, il problema del risarcimento dei danni della Seconda Guerra Mondiale è tutt’altro che risolto. Il costo dei danni causati dalla Germania nazista alla Grecia durante la guerra è stato stimato a 289 miliardi di euro da una commissione parlamentare greca. L’importo include anche un prestito forzato che la Grecia dovette concedere alla Banca centrale tedesca durante la guerra.

Perché il Governo tedesco ha respinto la richiesta di risarcimento

Per il Governo tedesco, la questione delle riparazioni si è invece conclusa legalmente e politicamente con il Trattato sullo stato finale della Germania (il cosiddetto “Accordo 2+4”), stipulato nel settembre 1990. I firmatari erano la Repubblica Democratica Tedesca e la Repubblica Federale Tedesca da una parte e dall’altra le ex potenze occupanti, ovvero Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica. Con esso le quattro potenze rinunciavano a tutti i diritti che detenevano in Germania, consentendo a una Germania riunificata di diventare pienamente sovrana l’anno successivo. Nel documento le riparazioni non venivano esplicitamente menzionate. Inoltre, Paesi come la Grecia e la Polonia, che erano stati invasi dalla Germania durante la guerra, non furono coinvolti nei negoziati.

I Verdi e la sinistra chiedono un cambio di rotta

Il partito dei Verdi e la sinistra tedesca hanno fortemente criticato il rifiuto di Berlino di intavolare delle trattative. In un recente dibattito parlamentare sulla questione del risarcimento chiesto dalla Grecia, a cui ha presenziato anche l’Ambasciatrice greca Maria Marinaki, entrambi i gruppi hanno chiesto al Governo un cambio di rotta. La Vicepresidente del Bundestag, Claudia Roth (Verdi), ha detto di vergognarsi dell’atteggiamento della Germania, mentre il parlamentare di sinistra Heike Hänsel ha definito la posizione del Governo “né moralmente né legalmente accettabile”. “Questo è un pesante fardello per la nostra amicizia tedesco-greca”, ha poi dichiarato il parlamentare Manuel Sarrazin (Verdi). A nome del governo federale, il Segretario di Stato Michael Roth (SPD) ha affermato che la riconciliazione con la Grecia sarà promossa attraverso progetti commemorativi e educativi, ma non ha accennato all’apertura di negoziati sulla questione delle riparazioni.

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Immagine di copertina: Risarcimento Grecia © Pixabay