La Germania non offre più tamponi gratuiti

A partire da lunedì 11 ottobre i tamponi diventeranno a pagamento in tutta la Germania (con le dovute eccezioni)

Dall’11 ottobre in Germania si pagano i tamponi. La decisione era stata stabilita ad agosto. Naturalmente, ci sono eccezioni, tre per la precisione. Le prime due sono le donne in gravidanza e i minori di 18 anni, ovvero categorie di persone che potrebbero non aver concluso ancora il ciclo di vaccinazioni visto che l’autorizzazione, per loro, è arrivata solo recentemente. La terza sono persone a cui è stato certificata l’esenzione dal vaccino per ragioni di salute.

Come dimostrare di far parte delle categorie che non pagano il tampone

I ragazzi tra i 12 e i 17 anni e le donne in gravidanza possono sostenere gratuitamente almeno un test a settimana fino al 31 dicembre.

Se si è minori di 18 anni è necessario mostrare un documento d’identità con foto o dimostrare la propria età. Le donne in gravidanza possono invece esibire la “mutterpass”.

Le persone che non possono vaccinarsi possono ottenere un tampone gratuito mostrando un certificato medico coi propri dati, senza obbligo di riferire la diagnosi.

Costi e luoghi dove fare i tamponi 

Fino all’11 ottobre 2021 i costi per i tamponi erano sostenuti dallo Stato tedesco che versava, ai vari centri, 11.50 euro per i test rapidi e 52 euro per i molecolari.,

Ora questa tariffa forfettaria non verrà più applicata. Il prezzo dei tamponi si adeguerà al mercato e dunque varierà in base alla zona. I costi per i cittadini potrebbero oscillare dai 12 ai 25 euro per i test rapidi e dai 60 ai 120 euro per i molecolari.

Secondo l’Ufficio federale della sicurezza sociale, il costo totale dei tamponi fino ad ora ammonta a 3,7 miliardi di euro. Ad oggi, 15mila centri di test in tutta la Germania, molti dei quali privati, hanno offerto test rapidi gratuiti. Ci sono ancora più di 1.000 centri dove effettuare test a Berlino. Non è ancora possibile dire quanti chiuderanno, ma rimarranno sicuramente aperti 12 centri pubblici (uno per ogni distretto): a questo link è possibile trovare il centro più vicino. È probabile che, in base al distretto i centri adotteranno regolamenti separati.

a laboratory expert takes a covid-19 swab test CC0

Foto di Mufid Majun, Unsplash

Berlino e l’eccezione di Neukölln

Un’eccezione, in effetti, c’è già. Nicolai Savaskan, direttore del dipartimento della salute di Neukölln, distretto a sud di Berlino, ha autorizzato la somministrazione di test gratuiti anche dopo l’11 ottobre per ulteriori categorie di persone. Chi, ad esempio, si trova in una situazione economica di grave necessità potrà accedere al test gratuitamente. Savaskan ha riferito all’agenzia di stampa DPA che “la protezione della salute è troppo importante per noi per rinunciare completamente ai test gratuiti”. Ha anche dichiarato che è necessario agire in tal senso in modo da avere una panoramica sulle infezioni e in modo che la catena dei contagi sia chiara. A Neukölln saranno comunque richieste prove dell’effettivo diritto a ottenere un tampone.

La reazione della politica

La Germania è uno dei Paesi europei che ha più a lungo offerto tamponi gratuiti ai suoi cittadini e le reazioni a livello politico sono varie. Karl Lauterbach, parlamentare del partito socialdemocratico SPD e professore di epidemiologia, si è detto d’accordo. A suo dire, mostrare solidarietà nei confronti di chi rifiuta la vaccinazione, offrendo test gratuiti a tempo indeterminato, è sbagliato. Gerd Landsberg, amministratore delegato dell’Associazione delle città e dei comuni, si è detto favorevole. I comuni sono “certi che ciò non porterà a gravi conflitti sociali”. All’estremo dello spettro politico le opinioni cambiano: Janine Wissler, leader del partito di estrema sinistra Die Linke, ha espresso disappunto e preoccupazione. Secondo Die Linke, sospendere i test gratuiti renderebbe più difficile risalire alla catena di contagi e allo sviluppo dell’infezione, finendo per costare di più sul lungo termine. AfD, partito di estrema destra ha anche criticato l’abolizione: il presidente Dino Chrupalla l’ha definita un atto irresponsabile da parte dello stato verso i cittadini.

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Foto di copertina: A laboratory worker takes a swab test, Mufid Majun, Unsplash