Potsdamer Platz negli anni'20 ©CC0https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Potsdamer_Platz_2,_Berlin_1900.png

Hotel Esplanade, storia dell’hotel distrutto con una facciata conservata nel Sony Center

L’antico Hotel Esplanade di Berlino e cosa ne rimane oggi

Il famoso Hotel Espalanade, costruito tra il 1907 e il 1908, è stato uno degli hotel più famosi della città di Berlino, soprattutto negli anni ’20. Successivamente, a causa della seconda guerra mondiale, subì delle pesanti conseguenze. L’elegante hotel fu, infatti, in gran parte distrutto nei bombardamenti avvenuti nell’inverno del 1944/1945. Solo una piccola parte è rimasta quasi intatta: la Kaisersaal, la sala della colazione, la scala e i bagni. Attualmente, ciò che resta dell’antica sala della colazione fa parte del nuovo caffè Josty; mentre la “Kaisersaal”, la sala dell’imperatore, dove in passato si svolgevano le serate per gentiluomini organizzate dallo stesso Kaiser Guglielmo II, è stata integrata nel Sony Center. Quest’ultimo è un complesso di sette edifici situato in Potsdamer Platz, nel quartiere di Tiergarten. L’unità commerciale è stata costruita verso la fine degli anni ’90 e poi inaugurata ufficialmente nel 2000. Il nome “Sony” deriva dall’omonima multinazionale giapponese che ne ha chiesto la progettazione.

Il “Sony Center” dall’alto e di notte

La storia dell’Hotel Esplanade

Secondo il progetto dell’architetto Otto Rehnig, l’Hotel Esplanade, fu costruito nel 1907 e 1908 nella Bellevuestraße. Rehnig costruì l’hotel per conto di una società di sviluppo immobiliare, della quale facevano parte azionisti appartenenti alle dinastie Hohenlohe, Fürstenberg e Henckel von Donnersmarck. Tra le diverse sale dell’Hotel, in classico stile Belle Epoque, con la presenza di elementi neo- barocco e neo-rococò, vi era proprio la famosa Kaisersaal, tutt’ora accessibile e l’enorme giardino presente nel cortile interno. Gli anni ’20, furono gli anni d’oro per l’Esplanade: l’hotel accolse personaggi di fama mondiale come l’attore Charlie Chaplin, l’attrice Greta Garbo, il ballerino Billy Wilder e il violinista Marek Weber. Durante la Repubblica di Weimar divenne il punto di ritrovo per  i sostenitori della monarchia. Qualche anno più tardi, nel 1941, i nazisti ne annunciarono la demolizione. Ma anche in seguito, continuò ad essere un luogo d’incontro: prima dell’attentato a Hitler del 20 luglio 1944, i cospiratori si incontrarono più volte al Grand Hotel Esplanade e fu proprio qui che attesero l’esito dell’attentato. Durante l’inverno 1944/1945, l’hotel fu danneggiato a causa di un bombardamento. Le uniche parti a restare intatte furono la Kaisersaal, la sala della colazione, la scala e i bagni.

L’Hotel Esplanade dal 1961 (Muro di Berlino) in poi

Anche dopo la costruzione del muro di Berlino (1961), la fama dell’Hotel Esplanade continuò. Infatti i resti dell’Esplanade furono adoperati come set cinematografici: nel 1972 vi furono girate scene del film “Cabaret” con Liza Minnelli, nel 1981 furono girate riprese per “Die bleierne Zeit” di Margarethe von Trotta e nel 1986 per “Der Himmel über Berlin” di Wim Wenders.
Poco prima della caduta del muro di Berlino, nel maggio 1988 fu inaugurato il nuovo Grand Hotel Esplanade a Lützowufer (allora Berlino Ovest). L’architettura del nuovo hotel fu affidata a Jürgen Sawade, che si ispirò all’originale berlinese e ricreò la facciata in pietra naturale di granito. Una seconda ristrutturazione dell’hotel è avvenuta nel 2006. I nuovi proprietari hanno investito quasi 20 milioni di euro nella riapertura dell’albergo con camere comfort di alta qualità e 40 suite dal design individuale. La ristrutturazione ha dato vita ad un hotel moderno con colori caldi e un’atmosfera accogliente. L’ultimissima novità legata all’Esplanade, è avvenuta nel 6 gennaio 2015, quando è stato rinominato in Sheraton Berlin Grand Hotel Esplanade ed è ora parte di Marriott, la più grande catena alberghiera del mondo.

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: Potsdamer Platz negli anni’20 ©CC0