Germania, smantellato enorme sito pedopornografico

Gli investigatori hanno disattivato la piattaforma Darknet “Boystown”, sito di pornografia infantile che registrava più di 400mila membri

L’enorme sito pedopornografico nel Darknet è ormai esploso. Gli investigatori dell’Ufficio federale di polizia criminale sono riusciti a disattivare quella che era una delle più grandi piattaforme di pornografia infantile degli ultimi tempi. Prendeva il nome di “Boystown” e aveva registrato ben più di 400mila membri provenienti da tutto il mondo. I principali sospettati sono tre uomini con cittadinanza tedesca: un 40enne del distretto di Paderborn, un 49enne del distretto di Monaco e un 54enne che vive in Paraguay da diversi anni. Sarebbero stati loro a gestire la mostruosa piattaforma. I tre sono finiti in manette a metà aprile 2021, mentre un 64enne di Amburgo è sospettato di essere stato uno dei membri più attivi. Poiché la piattaforma era gestita nel Darknet, dove le persone possono navigare in modo anonimo, le indagini sono particolarmente difficili. Questa rappresenta dunque una grande vittoria per gli investigatori tedeschi, che sono determinati ad andare fino in fondo alla questione.

La polizia ha arrestato i tre principali sospettati e individuato uno dei membri più attivi della piattaforma

I tre principali sospettati sono in custodia dal 14 e 15 aprile 2021, in seguito alla perquisizione di sette proprietà nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Baviera e ad Amburgo. La polizia ha emesso un mandato d’arresto per l’uomo in Paraguay, che sarà presto estradato in Germania. Dopo la cattura dei presunti colpevoli gli investigatori hanno chiuso definitivamente la piattaforma. Stando al rapporto, i server erano situati nella Repubblica di Moldavia, dove erano stati affittati. La piattaforma consisteva in un forum diviso in diverse aree, in cui era possibile cercare e archiviare le rappresentazioni degli abusi. Inoltre, c’erano due aree di chat dove i membri potevano comunicare e scambiare materiale. Secondo gli inquirenti, il 64enne di Amburgo avrebbe condiviso da solo circa 3.500 immagini sulla piattaforma. Per condurre l’indagine la Germania ha creato una task force internazionale, coordinata da Europol, che ha coinvolto anche le forze dell’ordine di Svezia, USA, Australia e Canada.

La rapida ascesa del fenomeno “Boystown”

Gli amministratori hanno dato il via libera a “Boystown” il 30 giugno 2019, giorno in cui la piattaforma è andata online nel Darknet e 23 account sono stati attivati. I membri erano informati del fatto che si trattava di una piattaforma per “boylovers”, cioè per pedofili. I contenuti all’interno del sito riguardavano abusi su ragazzi e bambini di varie età. Quello di “Boystown” è stato un fenomeno in rapida ascesa fin dai primi giorni. Il 1° luglio 2019, un giorno dopo la sua creazione, sul sito sono comparsi 47 post. Il giorno dopo i contenuti registrati erano 272, che sono arrivati poi a 1013. Il 4 luglio nel forum sono stati pubblicati ben 2.536 post. Solitamente si condividevano collegamenti a foto e video che gli altri potevano scaricare. Oppure si discuteva sul materiale, si scambiavano informazioni sui resoconti dei media in materia di abusi sui minori o si chiedevano ad altri utenti determinati contenuti. Anche il numero di account registrati è cresciuto rapidamente. Dopo solo due settimane gli utenti inseriti nella “Member List”, la lista ufficiale dei membri, erano più di 10mila.

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Immagine di copertina: © Markus SpiskeUnsplash / CC0