Germania, candidato erede di Merkel ride sui luoghi del disastro

In una visita nel distretto del Reno-Erft colpito dalle inondazioni Laschet, candidato erede di Merkel, ride

Il primo ministro della NRW Armin Laschet, e candidato erede di Merkel, visita il distretto del Reno-Erft, duramente colpito dalle inondazioni. Con lui anche il capo di Stato Steinmeier. Durante il discorso del capo di Stato, Laschet viene ripreso mentre ride animatamente con altre persone. Il video provoca numerose critiche e diventa di tendenza su Twitter, con l’hashtag #LaschetDarfNichtKanzlerWerden, che significa “Laschet non deve diventare cancelliere”. Il leader della CDU si scusa su Twitter affermando che la sua risata è stata inappropriata.

Laschet di tendenza su Twitter

Le tendenze attuali di Twitter mostrano il candidato dell’Unione per il ruolo di Cancelliere Laschet in cima. Tuttavia, non si trova in tendenza per il suo viaggio in Nord Reno-Westfalia o del suo annuncio di fornire aiuti veloci alla popolazione colpita dalle inondazioni. Al contrario, Laschet è di tendenza su Twitter per il breve clip durante il discorso a Erftstadt di Steinmeier in cui Laschet ride. Numerosi utenti di Twitter commentano e denunciano il comportamento di Laschet definendolo poco professionale e inappropriato. Sono stati soprattutto i rivali politici di Laschet, tra cui Klingbeil, segretario generale della SPD, a condannarne il comportamento, definendolo indecente.

Il distretto Reno-Erft distrutto dalle inondazioni

Il motivo della risata non è ancora chiaro. Quello che è certo è che, come Laschet stesso ha scritto in un Tweet, la risata è stata inappropriata. Laschet ha preso parola dopo il discorso del capo do Stato Steinmeier ribadendo la tragicità della situazione e l’urgenza di agire con aiuti immediati per tutelare la popolazione. Le inondazioni, infatti, hanno causato più di 150 morti e quasi 700 feriti. La causa di queste inondazioni, secondo la tv pubblica Zdf, è dovuta al cambiamento climatico.

 

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Immagine in copertina: Laschet, Screenshot da YouTube