canone televisivo

Germania, aumenterà la tassa sulla TV

Aumenta la tassa sulla tv e sulla radio in Germania: la decisione della Corte costituzionale a favore delle principali emittenti tedesche.

Da Karlsruhe arriva la sentenza in risposta alla questione sollevata già a dicembre 2020 da ARD, ZDF e Deutschlandradio: la tassa della televisione e della radio in Germania sale di altri 86 centesimi. La nuova imposta, approvata ufficialmente giovedì 5 agosto, ha valore retroattivo per cui già a partire dal 20 luglio sarà richiesto il pagamento di 18,36 euro mensili. Già nel 2013 il canone aveva subito un aumento, arrivando a costare 17,50 euro. Secondo la Corte, la nuova tassa permetterà di raccogliere 1,5 miliardi di euro  da destinare alle emittenti entro il 2024.

ARD e ZDF scatenano un dibattito nella scena politica tedesca.

La nuova tassa sarebbe già dovuta entrare in vigore lo scorso gennaio. A complicare la causa è intervenuto Reiner Haseloff, Ministro-Presidente della Sassonia-Anhalt. Riguardo alla questione dell’aumento dell’imposta televisiva, Haseloff (CDU) si era schierato contro ARD e ZDF, provocando una frattura all’interno della maggioranza formata da CDU, SPD e Verdi. Oltre a provocare dei ritardi nella causa portata avanti dalle stazioni radiotelevisive, la decisione di Haseloff ha turbato la stabilità politica del Paese, scelta per cui il Ministro ha ricevuto numerose critiche dai colleghi negli ultimi mesi.

Le motivazioni dietro le richieste delle stazioni radiotelevisive.

In risposta ai ritardi provocati da Haseloff, ARD, ZDF e Deutschlandradio avrebbero deciso di ricorrere in appello a Karlsruhe. Secondo quanto dichiarato dalle emittenti, in un’epoca in cui circolano “informazioni complesse” filtrate costantemente da un’implacabile industria di “notizie unilaterali e fake news“, i canali di informazione professionali assumono un valore d’eccezione. Dietro il lavoro delle maggiori emittenti c’è un impegno costante di ricerca e indagine che richiede dei costi. La nuova tassa per la tv e per la radio permetterà quindi di raggiungere la quota necessaria per finanziare il lavoro delle emittenti. Di qui le critiche che gli altri partiti hanno rivolto a Haseloff: adesso si cerca di capire se la mossa del Ministro-Presidente della Sassonia-Anhalt non abbia in qualche modo violato il principio di libertà d’espressione delle emittenti protetto dall’art.5 della Costituzione.

 

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In copertina: Foto di Gerd Altmann da Pixabay