“documenta. Politik und Kunst”, a Berlino l’esposizione sulla fiera d’arte più famosa della Guerra fredda
documenta: la fiera d’arte di Kassel più importante della Guerra fredda. In mostra i rapporti tra arte e politica grazie a documenti inediti
Per la prima volta a Berlino la mostra sulle relazioni tra arte e politica nella Germania federale. Il Deutsches Historisches Museum ospita dal 18 giugno documenta. Politik und Kunst (documenta. Politica e Arte). documenta, una delle più importanti fiere d’arte contemporanea, è inserita nel contesto della Guerra fredda grazie all’esposizione di inediti documenti originali. Se ne ripercorrono le tappe, dalla prima edizioni – inaugurata nel 1955 dal critico e pittore Arnold Bode – fino alla decima. Al centro: la rivalutazione di quella che fino al 1945 era considerata arte degenerata e le scelte culturali nel più ampio quadro delle tensioni tra Est e Ovest.
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Le prime dieci documenta: un viaggio dal 1955 al 1997
Diverse svolte e molti volti si sono susseguiti dal 1955 al 1997. In mostra grafici, disegni, opere e contenuti multimediali. Le prime sale mostrano il volto sibillino della Germania Federale, che si voleva scrollare di dosso un passato recente ancora non collettivamente preso in carico. E così metà degli organizzatori di documenta 1 erano stati membri del Partito nazista (NSDPA), delle SA e delle SS. Ma non solo, non vennero esposte in quell’occasione le opere di artisti comunisti ed ebrei perseguitati.
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Memoria come lotta
A 66 anni di distanza il Museo della Storia tedesca veste la memoria come lotta. Scriveva Primo Levi, nella prefazione a La vita offesa (1987): “Se morremo qui in silenzio come vogliono i nostri nemici, se non ritorneremo, il mondo non saprà di che cosa l’uomo è stato capace, di che cosa è tuttora capace: il mondo non conoscerà se stesso, sarà più esposto di quanto non sia ad un ripetersi”. E questa volta è il mondo dell’arte ad aprire la porta per rivelarsi, ricordandoci che anche l’espressione creativa è vincolata a condizioni socio-politiche ben precise. E lo fu a Kassel, baluardo di una società che si diceva pronta a rinascere, ma che faceva dell’arte strumento propagandistico.
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Guerra di stili
In ultimo la mostra dà ampio spazio alle scelte stilistiche degli artisti, dal riflesso politico ben preciso. L’avanguardia americana infatti fece causa comune con la politica statunitense ed europea anticomunista. Da una parte della cortina l’eroismo di Pollock e degli altri espressionisti astratti, insieme allo splendore tutto sfavillante, e commerciale, della Pop art. Dall’altra il realismo socialista delle grandi parate e delle scene di vita quotidiana dell’Est. Armi culturali e militari in tutti i sensi. documenta. Politik und Kunst, visibile fino al 9 gennaio 2022, affronta i risvolti di quella che a tutti gli effetti si può chiamare un’arte della guerra.
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Deutsches Historisches Museum
Unter den Linden 2, 10117 Berlin
Orari: 10 am- 6 pm dal venerdì al mercoledì; 10 am-8 pm giovedì
Biglietti: 8 €, ridotto 4 €, gratis fino ai 18 anni
Tel +49 30 20304-750 / -751
fuehrung@dhm.de
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Immagine di copertina: documenta 4 (1968), Werner Lengemann, CC documenta archiv