Come funziona il sistema elettorale tedesco

Un meccanismo misto che combina i vantaggi della rappresentanza diretta e proporzionale. Ecco come funziona il sistema elettorale tedesco.

Il 26 settembre i tedeschi si recheranno alle urne per eleggere i membri del Parlamento e per individuare il successore della Cancelliera Angela Merkel. Il sistema elettorale tedesco per determinare il Bundestag, ovvero la camera bassa del Parlamento, è notoriamente complesso. Combina infatti una rappresentanza diretta e proporzionale per non cadere negli errori elettorali del passato, come la frammentazione politica della Repubblica di Weimar tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Ecco dunque una guida per capire come funziona il meccanismo elettorale tedesco.

Il doppio voto del sistema elettorale tedesco

Benché spesso indicato in maniera semplicistica come un sistema proporzionale, il meccanismo di voto e di elezione dei parlamentari in Germania è in realtà misto. La scheda elettorale sottoposta ai cittadini tedeschi è infatti divisa in due parti, che rappresentano scelte differenti: una per il rappresentante distrettuale e una per il partito. L’elettore ha dunque la possibilità di esprimere due voti, anche disgiunti. In termini generali, sul totale (base) di 598 membri del Bundestag, la metà è costituita dai candidati eletti direttamente dai cittadini (c.d. “mandati diretti”). L’altra metà, invece, è il risultato di una rappresentanza proporzionale, individuata tramite la preferenza espressa ai partiti. Vediamo ora in dettaglio i singoli voti.

Il primo voto tramite sistema maggioritario

Il primo voto (Erststimme) riguarda la preferenza che il cittadino esprime per un candidato o una candidata tra quelli che si presentano nel suo collegio di appartenenza (Direktkandidaten). L’elezione dei rappresentanti distrettuali segue un sistema first-past-the-post (sistema uninominale secco) come negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Ad ogni candidato risultato vincente, ovvero chi ha preso il numero maggiore di voti, in uno dei 299 collegi elettorali tedeschi (uno ogni 250mila abitanti) spetta di diritto un seggio. I Länder tedeschi con una popolazione maggiore hanno dunque vari collegi elettorali e possono inviare più rappresentanti al Bundestag rispetto a quelli più piccoli. A seconda della zona di appartenenza, ogni cittadino berlinese troverà sulla scheda elettorale nomi diversi di candidati e potrà scegliere tra uno di essi. Possono candidarsi anche candidati indipendenti, se hanno raccolto almeno 200 firme dai sostenitori.

Il secondo voto tramite sistema proporzionale

Il secondo voto (Zweitstimme) riguarda invece la preferenza che il cittadino esprime per un partito. Sulla base dei voti espressi, si determina la percentuale che ogni partito politico ottiene nel Bundestag. Di conseguenza, viene calcolata, applicando la soglia di sbarramento, la ripartizione dei seggi che si basa sulle liste dei candidati per ciascuno Stato federale, redatte in precedenza dai partiti.

Il numero di seggi può variare

La combinazione dei due meccanismi (proporzionale con sbarramento e uninominale) può però dare origine a circostanze particolari. In una situazione standard, un partito dovrebbe ottenere i seggi che gli spettano in base alla percentuale ricevuta tramite secondo voto. I seggi dovrebbero dunque essere occupati dai candidati eletti direttamente nei singoli distretti e da quelli risultanti dalle liste definite prima delle elezioni. Ad esempio, se un partito ottiene il 25% dei voti a livello nazionale potrebbe aver diritto a 200 deputati in Parlamento. Se l’ipotetico partito ha vinto anche in 70 collegi uninominali, la legge prevede che dei 200 posti a cui ha diritto nel Bundestag, 70 vengano “riempiti” dai candidati eletti direttamente dai cittadini, mentre gli altri 130 risultano dalle liste di candidati definite in precedenza. A volte, però, può capitare che un partito riceva più seggi diretti in Parlamento attraverso il primo voto di quanto gli spetterebbe in base ai voti del partito. Dal momento che ad ogni candidato che vince un distretto è garantito un seggio, il partito mantiene i seggi aggiuntivi. In questi casi, il numero complessivo di membri del Bundestag viene innalzato rispetto a quello base di 598. La cifra non è dunque fissa, ma varia in funzione dei risultati elettorali effettivi e può cambiare ogni quattro anni. Il Parlamento uscente conta ad esempio 709 seggi.

La soglia di sbarramento del 5%

Per entrare nel Bundestag, un partito deve superare la soglia di sbarramento del 5% per quanto riguarda il secondo voto. Al di sotto di questa percentuale, i partiti vengono esclusi dalla ripartizione dei seggi. Tale correzione è stata messa in atto per impedire ai partiti scissionisti più piccoli, come quelli che hanno impantanato la Repubblica di Weimar negli anni ’20, di entrare in Parlamento. L’unica eccezione alla soglia è rappresentata dai partiti che ottengono tre mandati diretti. Questi hanno comunque diritto a dei seggi in Parlamento, anche se hanno preso meno del 5% dei voti su base proporzionale. Lo sbarramento ha recentemente escluso dal Bundestag l’Npd di estrema destra e altri partiti estremisti. Il gruppo di opposizione Alternative für Deutschland, dalla sua fondazione nel 2013, ha invece raccolto un sostegno sufficiente per essere presente nel Parlamento europeo e in tutti i 16 parlamenti statali tedeschi.

Chi può votare?

Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica tedesco, i cittadini chiamati alle urne nel 2021 sono 60,4 milioni. Di questi, 31,2 milioni sono donne e 29,2 milioni sono uomini. Ammontano a circa 2,8 milioni i tedeschi che votano per la prima volta. Oltre un terzo dell’elettorato tedesco ha più di 60 anni, il che significa che la generazione più anziana ha spesso un’influenza rilevante sull’esito delle elezioni. Il maggior numero di aventi diritto vive nello stato occidentale più popoloso del Nord Reno-Westfalia, seguito dagli stati meridionali della Baviera e del Baden-Württemberg. Le elezioni parlamentari del 2017 hanno visto un aumento dell’affluenza alle urne, circa il 70%. Un’inversione di tendenza dopo un calo significativo quattro anni prima.

La scelta del Cancelliere

A differenza del sistema presidenziale negli Stati Uniti, gli elettori in Germania non votano direttamente il Cancelliere. Solo dopo il voto di settembre, sulla base della votazione e della rappresentanza dei vari partiti nell’assemblea parlamentare, si definiscono le alleanze di governo e si avviano le consultazioni. Il Presidente della Repubblica Federale tedesca individua e propone al Parlamento l’elezione di un Cancelliere, di norma il primo candidato del partito che ottiene il maggior numero di voti. Tale figura viene sottoposta al voto del Bundestag. I neoeletti membri del Parlamento si esprimono poi a scrutinio segreto. Non vi è dunque elezione diretta, anche se i maggiori partiti tedeschi indicano in precedenza il nome del proprio candidato o candidata alla Cancelleria di Berlino (Spitzenkandidaten) in caso di vittoria alle elezioni.

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 In copertina: foto di ©Tobias Nordhausen da FlickrCC BY-NC-SA 2.0