Berlino, manifestazione pro-Palestina: petardo contro reporter TV rea di parlare ebraico

La reporter israeliana seguiva la manifestazione pro-Palestina di sabato 15 maggio a Berlino. I dimostranti le hanno lanciato un petardo.

Durante la manifestazione a Berlino svoltasi sabato 15 maggio, sono scoppiati violenti scontri tra manifestanti e polizia. I partecipanti esprimevano rabbia per gli attacchi aerei su Gaza della settimana scorsa che hanno ucciso più di 180 persone. Antonia Yamin, corrispondente europea per l’emittente israeliana Kann, è dovuta correre ai ripari dopo essere stata il bersaglio di un petardo scoppiato a pochi metri da lei. “Sospettavo che potesse accadere una cosa del genere e non è la prima volta che mi succede” dice la giornalista, già vittima in passato di una simile intimidazione.

Gli slogan antisemiti in tutto il paese

“I dimostranti non gradivano che coprissi la manifestazione in ebraico per Kann 11 News, per cui hanno lanciato i petardi”, ha twittato Yamin aggiungendo anche che è molto difficile essere reporter israeliani per le strade d’Europa in questo momento storico. Infatti negli ultimi giorni, nelle piazze di diverse città tedesche, durante le proteste contro i bombardamenti israeliani sono stati gridati slogan antisemiti, duramente condannati da molti esponenti politici tedeschi.

La reazione degli esponenti politici

I politici berlinesi hanno reagito con sdegno alla violenza dei manifestanti. Il sindaco di Berlino Michael Müller, ha twittato: “Le rivolte violente alle manifestazioni  sono inaccettabili e intollerabili per una metropoli libera e cosmopolita. Siamo sconvolti dalla violenza, dove anche i soccorritori sono stati feriti e i membri della stampa minacciati. Manifestazioni e proteste pacifiche sono un diritto fondamentale. Ci opporremo fermamente alla violenza, all’antisemitismo, all’odio e all’agitazione e proteggeremo le persone colpite. Auguriamo a tutti i feriti una pronta guarigione. “

Paul Fresdorf del FDP afferma: “Chiunque metta in dubbio il diritto di esistere dello Stato di Israele o utilizzi espressioni antisemite si deve chiedere se può fare parte della nostra società”.

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Immagina di copertina: CC0 Mike Powell by Unsplash